Cala il sipario su Annecy 2014, il festival che ha riunito nella piccola cittadina francese il meglio dell’animazione mondiale. Record di presenze quest’anno, con più di 7000 partecipanti da oltre 70 diversi paesi che, per una settimana, hanno pacificamente invaso la città per celebrare il cinema animato. Fra eventi speciali, conferenze, concorso e fuori concorso cercheremo di raccontarvi i momenti salienti di questa edizione del festival nel nostro diario.

Apertura in grande stile alla presenza del maestro giapponese Isao Takahata, co-fondatore del prestigioso Studio Ghibli, che oltre a ricevere uno speciale Cristallo alla carriera, ha portato al festival il suo ultimo lavoro, The Tale of Princess Kaguya (Kaguya-hime no Monogatari). Il regista di Una tomba per le lucciole e Pom Poko, ha tenuto inoltre una masterclass per i pochi fortunati che sono riusciti ad accaparrarsi uno dei tanto ricercati biglietti.

Grande attesa anche per l’anteprima mondiale che la Pixar ha riservato al pubblico del festival. Il regista premio Oscar Pete Docter (Monsters & Co, Up) ha infiammato la platea con una conferenza sul suo ultimo progetto: Inside Out. Previsto in uscita a giugno 2015, e probabile protagonista del prossimo festival di Annecy, il film racconta la storia di Riley, una ragazzina di 11 anni che affronta il delicato momento della crescita. Partendo dall’esperienza vissuta con la figlia, Docter ambienta il film all’interno della mente della giovane protagonista. Qui troviamo Gioia, Paura, Rabbia, Tristezza e Disgusto, cinque colorati personaggi il cui unico scopo è quello di salvaguardare i diversi aspetti della protagonista e aiutarla nella vita di tutti i giorni. Sono inoltre custodi dei suoi ricordi, colorate sfere di luce che vanno a comporre la memoria a lungo termine di Riley. Per alterne vicende, Gioia e Tristezza compieranno un lungo viaggio nella mente della protagonista composta da diversi, piccoli mondi. Ancora una volta il regista ha deciso di affidare la colonna sonora al compositore Michael Giacchino (Up, Ratatouille, Gli Incredibili) e ha dato un assaggio delle resa finale dell’opera mostrando al pubblico del festival le prime, coinvolgenti scene del film che tanto ricordano l’incipit di Up.

Non da meno è stata la doppia anteprima mondiale che Disney ha organizzato per il festival: Feast il nuovo cortometraggio di Patrick Osborne (capo animatore in Paperman) è la storia di un ragazzo allegro e spensierato, vista attraverso gli occhi del suo migliore amico, il cane Winston, e scandita dai pasti che i due condividono ogni giorno. La trama è semplice, la narrazione – condensata in pochi secondi di vita quotidiana – colpisce per sintesi e forza raccontando molto di più di ciò che viene mostrato. Di forte impatto visivo, il corto segue la scia tracciata da Paperman, mescolando animazione 3D e grafica 2D per un risultato ancor più sorprendente.

Ispirato all’omonimo fumetto Marvel, Big Hero 6 racconta invece la storia di Hiro Hamada, un giovane genio della tecnologia che vive col fratello Tadashi nella futuristica metropoli di San Fransokyo. Un’improvvisa disgrazia spingerà il giovane Hiro a trasformare il mite robot infermiere Baymax in un corazzato vendicatore, pronto a tutto per far luce sul mistero che avvolge la vicenda. I registi Don Hall (Winnie the Pooh) e Chris Williams (Bolt) hanno mostrato alcune clip e il trailer internazionale del film, atteso in patria il prossimo novembre. Mix di azione e commedia, completamente girato in animazione 3D, Big Hero 6 sembra voler seguire la scia dei cinecomics Marvel contemporanei, riproducendone lo stile leggero e il tono decisamente scanzonato, giocando anche sulla buffa goffaggine di Baymax, bonaria caricatura del classico robot alla Mazinga.

Dopo l’anteprima dello scorso anno, DreamWorks ha nuovamente scelto il palco di Annecy per presentare, questa volta per intero, Dragon Trainer 2, già portato a Cannes quest’anno. Il regista Dean Deblois (Dragon Trainer, Lilo & Stitch) e la produttrice Bonnie Arnold (Dragon Trainer, Tarzan) sono stati accolti da una calorosa standing ovation, prima e dopo la proiezione del film. Dragon Trainer 2 è ambientato pochi anni dopo il primo capitolo: a Berk, ritroviamo Hiccup e Astrid ormai adulti, e tutta la colorata tribù vichinga, in compagnia dei loro amici alati. Durante un volo in una zona ancora inesplorata del continente, Hiccup e Sdentato si imbatteranno in un gruppo di cacciatori di draghi, di nuove temibili specie di drago e faranno scoperte ben al di la della loro immaginazione. Straordinariamente ricco di dettagli, il film riesce a mantenere inalterata l’atmosfera del primo capitolo, costruendo non un classico sequel che fa perno sul successo del prototipo, ma un autentico secondo capitolo, con una trama consistente, che va ad aggiungere un tassello fondamentale a una storia più ampia, e che offre allo spettatore una complessità visiva memorabile. I colpi di scena non mancano, e anche in questo secondo film il regista dimostra di saper fare scelte visive e narrative coraggiose, cui l’animazione mainstream difficilmente ci ha abituati. Il film uscirà nelle sale italiane il 16 agosto, mentre per il terzo e (forse) ultimo capitolo bisognerà aspettare il 2016.

L’Italia era presente al festival in diverse categorie: L’arte della felicità, il lungometraggio di Alessandro Rak, è stato presentato in concorso riscuotendo un buon successo di pubblico, mentre nella sezione cortometraggi è stata assegnata una menzione speciale a La testa fra le nuvole di Roberto Catani. Da sottolineare inoltre sono i cortometraggi di diploma Imperium Vacui di Massimo Ottoni e Linda Kelvink e The Age of Rust di Francesco Aber e Alessandro Mattei entrambi prodotti dal Centro Sperimentale di Cinematografia di Torino.

Si chiude qui il nostro diario dalla 38° edizione del Festival di Annecy, al prossimo anno!

Scritto da Leonardo Ligustri.

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