Ultimo scorcio del 2013: ecco i cartoni animati con i quali passare delle buone vacanze natalizie.

Kill la Kill
L’anime che salverà gli anime, il nuovo Gurren Lagann, il futuro dell’animazione giapponese: è stata definita in molti modi la prima serie televisiva prodotta dallo studio Trigger (fondato da Hiroyuki Imaishi e Masahiko Ohtsuka, già figure di spicco della Gainax), ma, stringi stringi, quello con cui si ha a che far,e puntata dopo puntata, sono delle ragazzine (e occasionalmente ragazzini), dotati di vestiti superpotenziati, che si spaccano di botte in un contesto parafantascientifico-scolastico. Come se non bastasse, il fanservice è esageratissimo e continuo, e i temi e gli sfondi dei combattimenti sono via via sempre più fetish. Parodia parossistica? Bieco sfruttamento commerciale degli stereotipi più trivi dei cartoni nipponici? O semplice quanto spassoso giro di giostra? Nel dubbio, lo si guarda e riguarda con piacere (più o meno colpevole).

Coppelion
A causa di un incidente nucleare, Tokyo è una rovina radioattiva da oltre vent’anni, e tre ragazze geneticamente modificate per essere resistenti alla radioattività vengono spedite nel centro della città per indagare su di una misteriosa chiamata di soccorso. Detta così non sembra male, e in effetti non lo è affatto (sia per il character design, sia per la cura nella produzione), ma lo scoglio da superare per gustarsi questa buona serie sono le prime tre puntate, nelle quali non accade assolutamente NULLA (ovvero, qualcosa succede, ma non è che sia poi così elettrizzante).

Samurai Flamenco
Masayoshi Hazama è un fotomodello che decide di diventare un super-eroe mascherato, senza aver alcun potere, capacità o gadget particolari. Un cartone inaspettatamente brillante, che si inserisce in una crescente tradizione di rilettura dei generi televisivi classici giapponesi (operazione già riuscita brillantemente a Unofficial Sentai Akibaranger), dai tempi comici lisci quanto stralunati.

Log Horizon
Che fare quando, da semplice giocatore di gioco di ruolo online di massa, ti ritrovi teletrasportato in maniera permanente nel gioco stesso assieme ad altri trentamila giocatori, senza la possibilità di tornare nel mondo reale? Da una premessa oramai già diventata formula fissa, Log Horizon tira fuori un universo in media più nerd rispetto ad altre opere appartenenti al genere, e ricco di personaggi interessanti. L’anime ideale per tutti gli orfani di Sword Art Online.

Yowamushi Pedal
Tratto dal manga di Wataru Watanabe, Yowamushi Pedal segue le vicende di Sakamichi Onoda, un giovane studente che, da otaku, diventa un riluttante campione di ciclismo. Serie leggera ma non stupida, riesce fortunatamente a evitare o a presentare sotto una buona luce i molti topoi del genere (l’abilità innata, il ciclo di allenamento – sfida – vittoria/sconfitta provvisoria – nuovo allenamento, etc.).

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