Cinema Errante Awards, i premi dedicati al meglio del cinema, della musica e delle serie TV 2013.

Termina la nostra “edizione battaglia” da 10 match, 20 sfidanti e 1 solo obiettivo: combattere slealmente per la Bussola d’Oro. L’onoreficenza di quest’anno, una bussola di cioccolato d’oro legata a un cinturone da Wrestler, è stata reallizzata da un’equipe di maestri orafi fiorentini. Falso. Carta, forbici e via. Ringraziando i lettori assidui e ocasionali per aver partecipato alla Wanna Fight Edition, è arrivato il momento di incoronare i vincitori.

E alla fine il vincitore della battaglia per il Miglior Film è… La vita di Adele di Abdellatif Kechiche. La vita di Adele è un titolo – per una volta fedele all’originale – tanto semplice quanto perfetto: l’ultimo film di Abdellatif Kechiche, vincitore della Palma d’oro all’ultimo Festival di Cannes, è una porzione estesa ed estendibile di una vita, quella di Adèle appunto, che nella provincia francese ha diciassette anni e va a scuola, poi cresce e lavora, ma soprattutto si innamora, ricambiata, di quell’amore travolgente capace di cambiare tutto, di rivelare a se stessi profondità recondite e inesplorate, di illuminare di colori e ombre diversi un’esistenza in divenire.

Lo scontro Miglior Regia ha visto primeggiare Martin Scorsese per The Wolf of Wall Street. Il film è forse uno dei risultati più efficaci di questo inizio secolo di Scorsese, uno di quelli che non sfigura con i suoi grandi classici, a partire proprio da Casinò, di cui costituisce – soprattutto a livello stilistico – una sorta di remake-riaggiornamento in chiave comica, non privo di elementi parodici.

Abdellatif Kechiche e Ghalia LacroixLa vita di Adele sono le penne vittoriose del combattimento per la Miglior Sceneggiatura 2014. Dell’originaria graphic novel, Il blu è un colore caldo di Julie Maroh, Kechiche e Lacroix prendono lo scheletro della storia e tralasciano l’impronta melodrammatica e il nome della protagonista Clémentine, che cambia in quello dell’attrice protagonista: ed è già una scelta programmatica.

Per il secondo anno consecutivo è Leonardo DiCaprio ad aggiudicarsi la sfida “Miglior Attore“, quest’anno per The Wolf of Wall Street. Basterebbe l’immagine in cui striscia strafatto alla macchina per ripagare Leo DiCaprio del milione di dollari speso, di suo pugno, per acquistare i diritti dell’autobiografia di Jordan Belfort. Come prima, più di prima, anche quest’anno partecipiamo alla campagna “Leonardo DiCaprio merita di vincere l’Oscar.

Adèle Exarchopoulos in La vita di Adele è la vincitrice dello scontro “Miglior Attrice“. Impossibile immaginare il film senza l’incredibile interpretazione di Adèle Exarchopoulos. Così come d’ora in avanti sarà impossibile guardare (e fare?) il cinema sull’amore giovane senza pensare ad Adèle.

Seconda Bussola D’oro consecutiva anche per Breaking Bad, vincitore assoluto nella battaglia per la “Miglior Serie TV“. Ecco perché: non poteva avere conclusione migliore, Breaking Bad, una parabola che si conclude dove tutto ha avuto inizio, tra gli strumenti e gli alambicchi di un laboratorio, l’inquadratura dall’alto, tante volte vista, su quell’ultima scena, piena di disarmante tenerezza. In mezzo, cinque stagioni che rendono con chirurgica precisione e una ricchezza di suggestioni inusitata tutta la complessità della psiche umana, nel rapporto col mondo, con gli altri e con i propri fantasmi. It’s over. But I feel good dice Walt. Per tutti noi non sarà altrettanto facile.

L’ultima fatica dei Daft Punk – Random access memories vince il match “Miglior Album“. In questo album si ha proprio l’impressione che i Daft Punk abbiano cercato un’evoluzione e una crescita, pur mantenendo ferme alcune loro caratteristiche essenziali, come i caschi scintillanti da automi e le voci robotiche post-Kraftwerk. Le numerose collaborazioni – da Nile Rodgers (Chic) a Pharrell Williams, da Julian Casablancas all’imprescindibile Giorgio Moroder – fanno di Random Access Memories un affascinante mosaico di sonorità electro, che spaziano dalla dance anni ’70-’80 alla electro-disco, dall’ambient al krautrock, trionfo del sintetizzatore.

Il Miglior Combattimento 2014 è quello fra Sandra Bullock VS l’assenza di gravitàGravity. Finalmente la space odyssey di un’eroina femminile che si salva praticemente da sola, regge l’intero film, e guadagna 700 milioni di dollari al botteghino. In barba ai produttori hollywoodiani, in origine preoccupati del “rischioso” one-woman-show.

E i vincitori del combattimento Miglior Nudo sono, Adèle Exarchopoulos e Léa Seydoux in La vita di Adele. È nella scelta di mettere costantemente in primo piano la corporeità in ogni frangente che Kechiche traduce nel modo più efficace e puntuale possibile il rapporto fra Adele ed Emma.

Per gli amanti del villo, il round Miglior Barba va a…. Gael García Bernal per NO. Pablo Larrain si concentra sul volto barbuto iper-espressivo di Gael Gracìa Bernal per raccontare la presa di coscienza del personaggio. Formidabile il primo piano del protagonista alla fine del film.

That’s all. Grazie e all’anno prossimo!

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