La storia del film di Veronica Mars è già diventata leggenda: il creatore della serie e le sue star si riuniscono per lanciare una campagna che resusciti la serie, i fan salgono a bordo e il film viene realizzato. ora il film è arrivato anche sul “nostro” Netflix e ce lo possiamo godere. Ma cosa è successo davvero? E perché quella che sembra una bella favola ha suscitato la stessa misura di gioia e indignazione in chi l’ha ascoltata?

Il 13 marzo 2013, Rob Thomas lancia The Veronica Mars Movie Project su Kickstarter. L’obiettivo è raccogliere 2 milioni di dollari per finanziare un film basato sulla serie Veronica Mars. Battendo ogni record possibile su Kickstarter, The Veronica Mars Movie Project raggiunge 5 milioni di dollari. I media gridano alla rivoluzione del tradizionale sistema di finanziamento cinematografico e i fan gridano alla vittoria sul sistema. Ma se guardiamo le cose più da vicino scopriamo che la Warner Bros., presentata come il Big Bad della situazione, è dietro al progetto cinematografico fin dall’inizio e certo non lo contrasta come lasciano invece intendere Rob Thomas e company.

D’altra parte, i sondaggi marketing dello Studio non mostravano abbastanza familiarità con il brand per giustificare l’investimento multimilionario necessario a produrre un film per il cinema. Ecco allora che la campagna Kickstarter diventa un ottimo strumento promozionale nelle mani dei produttori.

Risultato? Veronica Mars guadagna quasi 2 milioni al box office nel primo weekend di programmazione, pur essendo uscito in sole 291 sale. Realizza 6,832 dollari in ogni sala, molto più dei 5,728 dollari per sala guadagnati dall’iper-promosso Need for Speed. Ma è sull’on demand che il film ha guadagnato davvero. Terzo su iTunes, dietro solo a The Hunger Games: Catching Fire e Frozen. La prima stagione al primo posto nella iTunes TV season chart. E naturalmente l’industria partecipa ai guadagni del VOD.

Dunque la vera novità è che Veronica Mars è un film finanziato dal basso e contemporaneamente appoggiato da una major hollywoodiana. È anche il primo film di una major a essere lanciato contemporaneamente al cinema e online. Forse Veronica Mars ha introdotto uno spirito democratico nel processo di approvazione di un film solitamente controllato dai produttori. Ma ha anche evidenziato che i produttori possono sfruttare economicamente i fan. E questo ha suscitato un certo scalpore. E molti seguaci. Nei mesi successivi, sempre su Kickstarter, Spike Lee raccoglie 1.4 milioni per il suo thriller, e Zach Braff 3.1 milioni per Wish I Was Here.

È lecito chiedersi se sia etico da parte di major e grandi nomi hollywoodiani sfruttare una piattaforma nata per favorire gli indipendenti.