Dedicata a chi segue orari regolari, non soffre di insonnia e la mattina punta la sveglia, ecco
IN ORARIO, la guida ai film da non perdere in onda sulle reti free in prima serata o, in casi estremi, in seconda.
Because the night belongs to... sleepers!
LUNEDÌ 24 NOVEMBRE
| 21.10 |
| La sposa turca, Fatih Aikin
Orso d’oro a Berlino nel 2004, Fatih Akin continuerà a far parlare di sé, soprattutto con il suo Soul Kitchen. L’anima c’è.
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| 21.00 |
| Insider. Dietro la verità, Michael Mann, 1999
“Insider” non è un pamphlet, non è il solito film sociale: è un raro esemplare di grande cinema morale, di scavo atroce su quello che eravamo e quello che siamo diventati. Non ci sono alibi: come dice la moglie ad Al Pacino: «Devi sapere quello che vuoi fare prima di farlo». Ci riguarda tutti.
Emanuela Martini
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| 21.10 |
| Argo, Ben Affleck, 2012
Un solidissimo impianto di spy story misto a film di guerra, attraversato da squarci di commedia e di film politico alla ‘New Hollywood, in cui in più di un’occasione le angosce dei sei ostaggi sono adeguatamente esemplificate dal ricorso alle armi del ‘genere’ [continua a leggere]
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| 21.35 |
| Il caso Mattei, Francesco Rosi, 1972
Io accetto un film o non lo accetto in funzione della mia concezione del cinema. E non si tratta qui di dare una definizione del cinema politico, cui non credo, perché ogni film, ogni spettacolo, è generalmente politico. Il cinema apolitico è un’invenzione dei cattivi giornalisti. Io cerco di fare film che dicano qualcosa sui meccanismi di una società come la nostra, che rispondano a una certa ricerca di un brandello di verità. Per me c’è la necessità di intendere il cinema come un mezzo di comunicazione di massa, così come il teatro, la televisione. Essere un attore è una questione di scelta che si pone innanzitutto a livello esistenziale: o si esprimono le strutture conservatrici della società e ci si accontenta di essere un robot nelle mani del potere, oppure ci si rivolge verso le componenti progressive di questa società per tentare di stabilire un rapporto rivoluzionario fra l’arte e la vita.
Gian Maria Volonté
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MARTEDÌ 25 NOVEMBRE
| 21.10 |
| Il buono, il brutto e il cattivo, Sergio Leone, 1967
“Hey biondooo…” anzi ascoltatelo.
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| 21.15 |
| La donna che canta, Denis Villeneuve, 2010
Incendies il titolo originale di una tragedia, nel vero senso della parola, che dal Canada ci porta in Medio Oriente. Tratto dall’omonimo testo teatrale dell’esule libanese Wajdi Mouawad.
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MERCOLEDÌ 26 NOVEMBRE
| 21.10 |
| Sleuth. Gli insospettabili, Kenneth Branagh, 2007
C’è il gioco delle parti che diventa massacro ma manca Laurence Olivier, co-protagonista con Micheal Caine nella versione originale di Mankiewicz.
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GIOVEDÌ 27 NOVEMBRE
| 21.00 |
| Eyes wide shut, Stanley Kubrick, 1999
Con una colonna sonora un po’ difficile da fischiettare, l’ultimo Kubrick tra sesso e psiconalisi è un enigma, a partire dal titolo.
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VENERDÌ 28 NOVEMBRE
| 21.00 |
| Rocky Balboa, Sylvester Stallone, 2006
Bolso, sfigurato, solo, sale comunque sul ring (due anni prima di Mickey “The Wrestler” Rourke, peraltro). Questo non è cinema, è vita. Eye of the tiger, sempre.
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| 21.15 |
| Monicelli. La versione di Mario, Morri, Gianni, Labate, Farina, Canale
Documentario che nasce dall’incontro di cinque persone che hanno conosciuto e ammirato Mario Monicelli, e noi con loro.
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| 0.15 |
| Killer Joe, William Friedkin, 2011
A cinque anni dall’agghiacciante delirio psicologico di Bug, il maestro della New Hollywood William Friedkin torna a percorrere il terreno del genere a lui più congeniale, il noir, girando un film incredibilmente violento e nichilista, ambientato nella provincia texana più sudicia e degradata. [continua a leggere]
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SABATO 29 NOVEMBRE
| 21.15 |
| Non è più tempo d’eroi, Robert Aldrich, 1969
Vero maverick del cinema Usa, Aldrich racconta la guerra con ruvidità e cinismo, senza spazio per eroismi e lirismi. Memorabile la scena finale.
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DOMENICA 23 NOVEMBRE