Oscar 2014: il red carpet dell’86sima edizione degli Academy Awards ci regala una palette relativamente sobria, incentrata sulle nuance delicate fra il bianco e il beige e sull’eleganza classica del blu e del nero, con qualche (apprezzabile) pennellata di colore, ma nessuna vera e propria caduta, né di stile, né letterale, eccezion fatta per il momento di défaillance di Jennifer Lawrence (certo neanche lontanamente paragonabile al capitombolo dell’anno scorso, che pure ha contribuito ad accrescere la simpatia del pubblico per la briosa golden girl).

La passerella di Cinema Errante si apre con l’eburnea austerità degli abiti lunghi di Naomi Watts (Calvin Klein) e Calista Flockhart (Andrew Gn), che a scollature e spacchi preferiscono raffinate lavorazioni con perle e pizzo, maniche corte sagomate e accessori a effetto, come la clutch geometrica di Bulgari (Watts).

L’abito di Kristen Bell (firmato Roberto Cavalli) combina invece classicità e freschezza, con un raffinato bustier ricamato con perline e una gonna a sirena con ruches e strascico, in perfetto stile Frozen (premiato con l’Oscar per il Miglior Film d’Animazione). Cento punti in più alla nostra Veronica Mars per aver twittato una foto della borsetta immacolata con la didascalia “When you see me on the red carpet of the Oscars tonight…there’s a burrito in my clutch.”

Decisamente più scintillanti e vistose le scelte di Angelina Jolie e Jennifer Garner; se però la creazione di Elie Saab avvolge sapientemente le curve della signora Pitt, le frange gatsbyane troppo tiered dell’abito Oscar de la Renta creano un effetto chandelier che segmenta il fisico pur armonico della bella protagonista di Alias.

Del resto anche Lady Gaga (Versace) e Kristin Chenoweth (Roberto Cavalli) si sarebbero inserite meravigliosamente nel Grande Gatsby luhrmanniano (come tappezzeria, magari).

Geometrie e triangolazioni (più o meno riuscite) per Kate Hudson (Atelier Versace), Penelope Cruz (Giambattista Valli) e Julie Delpy (Jenny Packham).

Fra le tante reginette in bianco, cipria e nude look, la nostra preferenza va però all’immensa Cate Blanchett, leggiadra come Galadriel anche in un abito Armani Privé dichiaratamente pesante da portare, soprattutto salendo i gradini per ritirare il meritato Oscar come Migliore Attrice per Blue Jasmine.

E il bianco, a quanto pare, porta fortuna ai candidati: Matthew McConaughey e Jared Leto hanno potuto completare le loro candide giacche (Dolce e Gabbana e Saint Laurent) con l’accessorio dell’anno, la statuetta per Miglior Attore e Miglior Attore Non Protagonista per Dallas Buyers Club.

Il trait d’union tra le mise più delicate e i toni più scuri è incarnato alla perfezione da Meryl Streep, elegantissima nel morbido drappeggio bianco e nero dell’abito Lanvin.

Impeccabili abiti all-black senza maniche per Julia Roberts (Givenchy by Riccardo Tisci) e Charlize Theron (il taglio raffinato e il bel gioco di strati di Dior ci impongono di chiudere un occhio sulle spalline color carne).

Uno stile classico, ma nei toni del blu oltremare, valorizza invece Amy Adams (Gucci) e Sandra Bullock (Alexander McQueen), protagonista del pluripremiato Gravity (sette statuette, compresa quella di Miglior Regista ad Alfonso Cuarón).

Ed ecco finalmente un po’ di colore: verde per la creazione di Vera Wang indossata da Idina Menzel (o Adele Dazeem, se siete John Travolta) e per June Squibb (che a ottantaquattro anni vanta non solo la nomination per Nebraska, ma anche il portamento giusto per l’abito Tadashi Shoji), ma soprattutto rosso fiammante per la Ragazza di Fuoco Jennifer Lawrence (firmato da Cinna… ehm, Dior).

Un doveroso applauso va poi alle future mamme, che hanno sfoggiato con orgoglio i rispettivi baby bump con tre scelte tanto diverse quanto efficaci: un Jason Wu mauve per Kerry Washington, un nero classico firmato Valentino per Olivia Wilde, e uno strabiliante Elie Saab ottanio per Elsa Pataky, in attesa di due gemelli dal marito Chris Hemsworth.

Il red carpet 2014 ha però una regina incontrastata: Lupita Nyong’o, premiata come Miglior Attrice Non Protagonista per 12 anni schiavo (Miglior Film dell’86sima edizione) e incantevole nel fluttuante abito Prada di un azzurro ispirato al cielo del suo Kenya.

E gli uomini? La scelta è ardua fra il sommo Cumberbomber (in completo di Spencer Hart, si vocifera), Bradley Cooper (Tom Ford) e l’ironico pantalone corto di Pharrell (Lanvin)…

… ma non possiamo non parteggiare per il nostro Poor Leo, statuario come e più dello zio Oscar, con cui non è ancora riuscito a stringere amicizia.

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