In attesa di una notte di Capodanno che ufficialmente non sarà più l’ultima per l’umanità, Cinema Errante vi propone qualche stuzzicante titolo la cui uscita nelle sale è prevista nel corso del 2013, ma che i nostri baldi redattori hanno avuto la fortuna (o la sfortuna) di vedere in anteprima.

Da The Master di Paul Thomas Anderson a Passion di Brian De Palma, ecco i film che vedremo in sala.

The Master di Paul Thomas Anderson
Data d’uscita: 3 gennaio 2013

Sviluppando un soggetto ispirato alla reale vicenda di Scientology, la sceneggiatura si dimostra, in fondo, incapace di coinvolgere ed appassionare il pubblico: la scelta di mantenere uno sguardo distaccato nei confronti dei personaggi e delle loro vicissitudini dà vita, infatti, ad uno spettacolo esageratamente algido, a tratti privo di mordente, rispetto al quale risulta difficile identificarsi. Sotto questo aspetto, non aiuta una caratterizzazione volutamente ambigua, con protagonisti sfuggenti e sgradevoli, ma a mancare quasi del tutto è il ritmo: pur confezionato in maniera sontuosa, The Master si porta avanti per oltre due ore con la cadenza oscillante di un pendolo, scandito dall’ossessiva colonna sonora di Johnny Greenwood, tornando forse troppe volte nella stessa situazione di partenza. Leggi tutta la recensione QUI.

Anna Karenina di Joe Wright
Data d’uscita: 21 Febbraio 2013

Un variegato ed esplosivo spettacolo, in più punti visivamente splendido, che dichiara apertamente la sua natura di finzione, giocandoci continuamente e raccogliendo da questo gioco il suo senso d’essere: a fare da sfondo alla storia è infatti un teatro, con palco, platea e dietro le quinte. Qui si svolgono le vicende rappresentate, con palco e realtà che coincidono e si mischiano continuamente, e con i personaggi allo stesso tempo attori e spettatori ‘giudicanti’. Così, si può svolgere tranquillamente il copione delle usanze e delle regole (‘Non ha infranto la legge, ha infranto le regole’: con queste parole uno dei personaggi accusa Anna) sociali dell’aristocrazia e dell’alta borghesia russa che soffocano le libertà e i desideri di Anna e di altri personaggi. Questo è un copione rigido che non lascia spazio all’improvvisazione, e non un canovaccio da cui ci si può allontanare seguendo l’ispirazione: pena, la fine della protagonista. Questa è la grande idea del film, sia a livello di immediata costruzione narrativa e visiva, sia perché si avvicina così al senso della critica rappresentazione sociale presente in Tolstoj. Leggi tutta la recensione QUI.

The Reluctant Foundamentalist di Mira Nair
Data d’uscita: 21 febbraio 2013

Sostenuto dall’ottima prova di Riz Ahmed, rapper e attore brillante, e dalla scelta azzeccata di una soundtrack spesso arricchita da pezzi dal vivo, il film oscilla tra un desiderio autoriale e la necessità di un prodotto in grado di raggiungere le masse: questa volta, ci dispiace dirlo Mira, ma la giusta via non sta nel mezzo. Leggi tutta la recensione QUI.

To The Wonder di Terrence Malick
Data d’uscita: 2013

La nuova opera popolare di Malick è un approfondimento, stilistico e tematico, di The Tree of Life: ne ripropone temi e costruzione, anche se non sempre con la stessa meraviglia (l’intervento non necessario di Romina Mondello). Sta a noi scegliere che forma dare a To The Wonder. Leggi tutta la recensione QUI.

Spring Breakers di Harmony Korine
Data d’uscita: 7 marzo 2013

Korine ridicolizza il modo in cui cinema e televisione raccontano l’adolescenza, dileggiando il ritratto mediatico di una generazione, in bilico tra un’opera di David LaChapelle e un romanzo di Bret Easton Ellis. Spring Breakers è un trip, un guilty pleasure, un affresco, acido e pop, della generazione MTV. C’è del genio. Leggi tutta la recensione QUI.

Passion di Brian De Palma
Data d’uscita: 2013

Da sempre vicino al campo della comunicazione (basti pensare all’importanza della televisione in Hi, Mom!), De Palma attualizza le sue fissazioni d’autore (Il cinema di Alfred Hitchcock): non più macchine fotografiche, cineprese o mixer audio, lo spettro d’interesse del cineasta si sposta sui new media (fra i quali YouTube e smartphone), una riflessione già alla base di Redacted, ma che trova nel thriller depalmiano la sua prima rappresentazione. Leggi tutta la recensione QUI.

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