The Brave – Ribelle, il bersaglio mancato. La prode Merida affronta le tradizioni della sua terra e sfida il destino per cambiare la sua vita. Dietro alla macchina da presa, Mark Andrews e Brenda Chapman.

Il personaggio di Merida, prima protagonista femminile di un lungometraggio Pixar, è utilizzato dagli sceneggiatori per parlare di emancipazione femminile (tema introdotto in Ratatouille con Colette) e approfondire il rapporto madre/figlia. Da una parte la principessa vorrebbe essere lasciata libera di decidere del proprio futuro, dall’altro lato la regina è legata all’immaginario classico dei ruoli di corte. Due punti di vista diametralmente opposti, ma allo stesso tempo vicini (il dialogo (in)diretto fuori campo tra Merida ed Elinore), con cui la Pixar conferma la padronanza nel saper raccontare l’incomunicabilità dei rapporti familiari.

Il film è dunque sorretto dai personaggi di Elinore e Merida, entrambe forti e capaci di governare un regno (maschilista) senza uomini. Re Fergus è oscurato dalla moglie, mentre per Merida non esiste una controparte maschile. E l’assenza del principe è uno degli aspetti più interessanti del film. Merida è infatti la prima Disney Princess senza “Azzurro”: la scena in cui gareggia contro i suoi pretendenti è un meraviglioso grido d’emancipazione femminile. Il film ha quindi tutte le caratteristiche per continuare l’analisi dei temi cari alla Pixar, sviscerati con ammirevole profondità nei lungometraggi precedenti, ma non tutto funziona come dovrebbe.

Non è importante la destinazione, ma il viaggio” racconta John Lasseter in Cars. E per uno studio che ha fatto del cammino il suo punto di forza, il percorso di crescita di Merida ed Elinore è approfondito in modo inspiegabilmente superficiale, attraverso una sceneggiatura lineare e didascalica, forse disinteressata a proporre chiavi di lettura più adulte. Alla regina basta pescare insieme alla figlia per cambiare opinione, così come a Merida è sufficiente un discorso sulla libertà di scelta per avvicinarsi alla madre.

Un approccio vicino ai classici Disney (la morale esposta – “Mamma sei cambiata!/Lo siamo entrambe!”) e lontano dalla recente produzione Pixar (scopri la nostra retrospettiva QUI), senza la funzionale commistione tra i due studi delle pellicole precedenti. Insomma, in Ribelle c’è sicuramente Walt Disney, ma poco John Lasseter.

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Chiara C. Leonardo L.
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