Innamorati dei cartoni animati, Sailor Moon
Sailor Moon, 20th anniversario! Il 7 marzo 1992 viene trasmesso in Giappone il primo episodio di Bishojo Senshi Sailor Moon, un adattamento animato del manga di Naoko Takeuchi. A vent’anni esatti dalla prima trasmissione, molti si interrogano sulle ragioni del successo di Sailor Moon, io vi invito a fare un viaggio a ritroso nel tempo per scoprire come è nata, cosa è diventata e cosa ancora ci può raccontare sulla natura umana.
Nel 1991 Naoko Takeuchi disegna un manga che vede come protagoniste delle ragazze di quattordici anni dotate di poteri con cui si trasformano in Guerriere Sailor e affrontano i demoni che minacciano la serenità di Tokyo. Ognuna di esse è legata ad un pianeta, e possiede un potere particolare legato al suo nome. Nel cognome della protagonista, Tsukino, si nasconde ad esempio l’ideogramma “Tsuki” che significa “Luna” , il suo pianeta di provenienza. Il nome Usagi, invece, letteralmente “coniglio”, rimanda alla leggenda di un coniglietto che, non potendo donare nulla per alleviare la fame e la stanchezza di un viandante, gli offre la sua vita e in cambio viene portato dal dio-pellegrino sulla luna dove riposerà per sempre in pace, emblema del coraggio e del sacrificio. Non a caso la serie fa continui riferimenti a questa parola: l’acconciatura della protagonista ricorda le orecchie di un coniglio, spesso un coniglio compare sui suoi abiti, gli oggetti che la circondano assumono la forma del coniglio.
Sailor Moon è dunque una storia piena di contaminazioni: le immagini di un manga per ragazze raccontano una vicenda piena di azione, stile manga per ragazzi; le armi delle protagoniste sono bacchette e gioielli magici come nel genere “maghette”; Usagi è la tipica antieroina del genere “umoristico”: ama abbuffarsi, è pasticciona e la sua massima preoccupazione sono i ragazzi di cui si innamora a ripetizione; la storia d’amore tra Usagi e Mamoru è a metà tra un feuilletton e una soap opera; le trasformazioni magiche delle protagoniste che si spogliano e si rivestono in sensuali abiti da combattimento ammiccano a un pubblico adulto.
Quando si parla di Sailor Moon, però, il contenuto è solo una parte della storia. Fin dall’inizio gli accessori di cui vengono dotate le protagoniste rispondono a criteri più economici che creativi, non a caso la Toei Doga misura il successo della serie con i dati di vendita del suo merchandising: in meno di un anno più di cinquecento prodotti tra l’alimentare e il sanitario ripagano alla casa di produzione i diritti pagati per poter usare Sailor Moon. Alla linea ferroviaria Seibu, quella che porta alla Toei Animation, vengono organizzati anche dei treni speciali condotti dalle guerriere Sailor al completo.
Scendendo dal treno della Toei e tornando dentro la storia, Sailor Moon non si limita a rimescolare generi di successo, ma percorre anche una strada originale: la classica opposizione bene-male è quanto mai sfumata, tanto che nel corso della serie i “buoni” subiranno spesso il fascino dei “cattivi” e da parte loro molti “malvagi” subiranno un processo di crescita interiore che li porterà a schierarsi dalla parte del bene. In alcuni casi le “combattenti che vestono alla marinara” capiscono che i nemici hanno i loro stessi obiettivi: proteggere il proprio sistema di valori, il proprio pianeta, la propria famiglia.
Nel finale della saga scopriamo che la malvagia regina Galaxia, altri non è che un’antica guerriera Sailor che dopo avere sconfitto il Male lo ha rinchiuso nel proprio scettro rimanendone però influenzata. Al termine di una difficile battaglia Sailor Moon riuscirà a purificare l’anima dell’avversaria liberandola dall’influsso del Male. Alla domanda di Galaxia “Dov’è stato rinchiuso ora il Male?” Sailor Moon fornisce una risposta illuminante “E’ tornato al suo posto, dentro ognuno di noi”. L’uomo non può fare altro che accettare la propria natura imperfetta: il suo conflitto interiore non avrà mai fine. Impegnandosi giorno dopo giorno, però, l’uomo può far prevalere il bene che è dentro di sé e nel suo viaggio verso un futuro migliore non sarà da solo: nella scena finale Sailor Moon è circondata da tutte le persone che ha amato e da cui è stata amata.
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