AltrodiBlogger Erranti,26 febbraio 2012
Oh Carrot!: la recensione
Oh Carrot!: la rassegna teatrale Contrappunti 2011/2012 a cura del Tam Teatromusica, con la collaborazione del Comune di Padova, ha ospitato al Teatro delle Maddalene, nella sezione Universi Diversi, lo spettacolo dell’Aleph Company; la rassegna prevede poi per i prossimi appuntamenti Canto trasfigurato di Teatringestazione, 120 chili di jazz di Cesar Brie e L’archivio delle anime. Amleto di Massimiliano Donato – Centro Teatrale Umbro.
In particolare, l’indirizzo di Universi Diversi vede come obiettivo quello di dar voce a gruppi dalla vocazione teatrale contemporanea e legati al territorio d’appartenenza. Aleph Company, gruppo formatosi all’inizio del 2011 dalla volontà di Margherita Pirotto e con il sostegno di Nu.D.I. – Nuova Danza Indipendente, porta le competenze di diversi artisti in scena, inserendosi a pieno titolo nella sperimentazione teatrale contemporanea. In questa produzione, a calcare il palcoscenico sono Gabriele Bajo e Marianna Andrigo, per la regia di Vincenzo Manna e le coreografie di Margherita Pirotto. Le musiche e le elaborazioni sonore sono realizzate da Carlo Carcano, mentre abbiamo Raffaella Rivi per i video e Claudia Fabris per i costumi.
Lo spettacolo trae spunto da Ultimo tango a Parigi di Bernando Bertolucci e gioca d’ironia tra vita reale e rappresentazione, mescolando l’identità degli attori, la rappresentazione in scena della storia d’amore di due giovani fino alla loro morte e l’immagine-icona del film bertolucciano.
Movimento corporeo, parola, maschere, immagine trasmessa, immagine proiettata, silhouette in controluce del corpo, musica, fuochi d’artificio: questo e altro viene utilizzato durante il racconto di una storia d’amore dove spesso gli elementi si fondono felicemente insieme, mentre altre volte rimangono estranei, pur senza mai stridere. Sicuramente l’utilizzo di tutti questi elementi diversi e il tentativo di fonderli insieme sono uno degli aspetti più interessanti e ambiziosi del lavoro della compagnia, ma l’ironia iniziale si perde lungo lo spettacolo, ironia che riaffiora qua e là solo timidamente.
Nel complesso Oh Carrot! è uno spettacolo dall’atmosfera leggera e piacevole, senza che tuttavia abbia dei momenti veramente intensi o particolarmente originali.
Scritto da Anna Silvestrini.
Continua a errare su Facebook e Twitter per essere sempre aggiornato sulle recensioni e gli articoli del sito.