AltrodiBlogger Erranti,8 luglio 2011
I Beady Eye e l’iTunes Festival
Forse la cucina non sarà in cima ai pensieri del fan medio dei Beady Eye (la nuova band di Liam Gallagher, ex frontman degli Oasis). Di certo non lo era in quelli del fan medio degli Oasis, che di pensiero ne aveva solo uno: birra. Forse, dicevo, la cucina non sarà tra i maggiori interessi di coloro che si sono accalcati di fronte al palco della Roundhouse di Londra, il 5 luglio 2011, per assistere al concerto dei Beady Eye, all’iTunes Festival, una serie di concerti made in UK della durata di 31 giorni. Eppure, la cucina, intesa come arte gastronomica, non come pezzo d’arredo, sembra abbia avuto grande importanza nell’apertura del gig (concerto, come dicono da quelle parti), di ciò che ne è rimasto dei Gallagher.
Infatti, cosa che ai più sembrerà assolutamente no-sense, e forse lo è realmente, il concerto è stato preceduto da una sorta di prologo-video con la famosa attrice statunitense Gwyneth Paltrow che tesse le lodi della buona cucina (e del suo libro, appunto, di cucina, “Notes from My Kitchen Table”). E’ il business, bellezza.
La Paltrow, leggo testualmente dalla sua presentazione sul sito ufficiale dell’evento, “esplorerà alcuni temi del libro, così come argomenterà il perché la cucina sia diventata una parte così importante della sua vita”. Della serie, penso saremmo sopravvissuti ugualmente, vivendo nell’ignoranza delle raffinatissime doti culinarie della celebre biondina.
E posso immaginare la faccia del lettore medio dell’NME (New Musical Express, una delle riviste di musica indie-brit più in voga in UK) quando avrà letto la notizia, magari sprofondato in un lercio divanetto di un pub polveroso di Bethnal Green. Eppure no, niente da fare. Se c’è una cosa che non riesco proprio ad immaginare, è cosa mai abbiano potuto urlare i fan di Liam Gallagher accaldati, e molto probabilmente alticci, di fronte al palco della Roundhouse.
Una considerazione possiamo farla. Si tratta forse di gente un filino più educata rispetto agli hooligans dei tempi d’oro degli Oasis: non risulta che il palco sia stato tirato giù a forza, né che si siano organizzate leggendarie risse con tasso alcolemico a cifre multiple. I bei tempi sono passati, indubbiamente.
Eppure, dobbiamo giustificare il management dei Beady Eye in un certo senso, poiché una certa attenzione per la cucina (italiana a quanto pare) non è completamente campata in aria; si leggeva già in un celebre pezzo dal primo album degli Oasis, Definitely Maybe (1994): I’ll pick you up at half past three we’ll have lasagne!
Come dire, tutto torna. Anche nell’universo sconclusionato del product placement.
Scritto da Massimiliano Lollis.
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