AltrodiBlogger Erranti,16 marzo 2011
Dove sono finiti i divi del cinema italiano?
Se pensiamo ai film italiani di questi ultimi anni ci accorgiamo di un dato davvero preoccupante: l’Italia non ha più divi cinematografici. Dove sono finiti?
Il cinema è infarcito di personaggi televisivi dell’ultima ora, provenienti dai reality e dalla fiction casalinga ed è davvero difficile trovare, ora come ora, dei nomi “forti” di attori, riconosciuti come tali, in Italia e all’estero.
C’è stato un tempo in cui addirittura ci invidiavano i veri e propri divi…
Mi piace qui ricordare, in particolare, Marcello Mastroianni che ha incarnato la figura per eccellenza del divo/anti-divo del cinema.
Esiste davvero, però, l’ anti-divo? E come si comporta a differenza del divo?
A mio avviso il rifiuto del divismo è una forma anch’essa di divismo, ma in Mastroianni questa figura che può sembrare ambigua, si è potuta realizzare davvero. Prova ne è il fatto che, da “La Dolce Vita” in poi l’attore ha sempre rifiutato, fino ad inorridire al solo pensiero, l’ appellativo di latin lover. Perché?
Il suo non era snobismo e lui stesso sapeva bene che la sua bellezza e i ruoli che aveva interpretato erano stati la sua fortuna, ma ciò nonostante sapeva, e voleva, guardare oltre.
Mentre oggi, per molti, questo sarebbe un traguardo, per Mastroianni invece non è stata che una sfida per poter dimostrare, interpretando ruoli d’ogni tipo, che lui era innanzitutto un attore. Sì, un attore: vale a dire un uomo che nella vita come mestiere aveva scelto di recitare. Per Marcello Mastroianni il cinema era un luogo di lavoro come un altro e la sua, nonostante tutto, una professione come un’altra.
Lascia pensare tutto ciò e vengono i brividi, ricordando la sua grandezza come attore e la sua umiltà come persona, nel considerare la maggior parte degli interpreti italiani di oggi.
Finché le cose non cambieranno si continuerà a guardare al passato, perdendo però, così, l’occasione di costruire un futuro di nuovi grandi interpreti.
Scritto da Caterina Ferruzzi.
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Credo che il problema stia anche nel fatto che l’Italia di oggi ha un concetto di “divo” che non comprende necessariamente la bravura 🙂 Il divo da noi è quello che (si) vende, e per vendere deve essere giovane e avere un imprescindibile physique du role. Questo secondo me crea due categorizzazioni limitate e limitanti: gli attori belli e giovani, la cui eventuale bravura passa in secondo piano (ad esempio lo stesso Scamarcio: in generale non mi piace proprio, ma l’ho apprezzato come attore in film Verso l’eden o Mio fratello è figlio unico), e gli attori “veri”, che invece non vengono considerati per l’aspetto esteriore (non solo attori come Toni Servillo, che francamente non trovo molto attraente, ma anche altri come Elio Germano, che invece mi piace molto anche esteticamente).
si infatti.é l’italia di sempre, ma ad oggi purtroppo gli attori che abbiamo esportato sono la Bellucci e Scamarcio.:(
Il problema è non essere riusciti a creare nuovi attori capaci di competere con quelli stranieri ed esserci adagiati sugli allori. In Italia piace sempre guardare al passato ma questo è stato il risultato!
è vero che ora come ora l’Italia non sta sfornando divi del calibro di Mastroianni ma a quei tempi in molti si lamentavano della stessa cosa… in fondo non abbiamo sfruttato i tempi d’oro del cinema italiano per creare un olimpo di divi…
spesso venivano scelti attori americani o gente presa per strada…