Che se ne parli bene o se ne parli male, purché se ne parli. Questo è l’unico e fondamentale comandamento del mondo dello spettacolo. Difficile da non rispettare nella più importante vetrina mondiale chiamata Academy Awards.

Il modo migliore per essere notati è senza dubbio la scelta dell’abito che, se proprio non può essere estremamente elegante, deve rispettare la regola dell’estremamente appariscente, scivolando naturalmente nel ridicolo, ma poco importa.

Vi siete chiesti come mai sul red carpet è impossibile trovare due attrici con lo stesso vestito? Semplice, degli efficienti addetti stampa provvedono alla registrazione di tutti gli abiti e acacessori vari delle personalità presenti alla manifestazione al fine di evitare la terribile (!!!) eventualità che due star abbiano lo stesso vestito. Nel caso di un vestito fotocopia infatti le due celebrità dovranno trovare un accordo tra di loro, per gli uomini sarà sicuramente un innocuo lancio di monetina mentre per le ladies è previsto un incontro di lotta libera dove di certo non mancheranno colpi bassi perché, come dice Karl Lagerfeld,  “la moda è crudele”.

Se il classico della moda maschile, scelto generalmente da George Clooney, Brad Pitt, Zac Efron e Robert Pattinson, lascia poco spazio alla fantasia altresì le mise di Russell Crowe nel 2001 e Daniel Day-Lewis nel 2008 cercano di discostarsi dal noto dando libero sfogo alla creatività, cadendo però spesso nell’imbarazzante. Rappresentante dello stile accozzaglia è sicuramente Johnny Depp , ma nel suo caso, a parer mio, i capi indossati da lui passano in second’ordine.

Nella moda femminile il pacchiano è sempre in agguato: lo stile “tendone” composto da un enorme drappo di stoffa che toglie ogni femminilità e grazia, è stato scelto nel 2008 dalla vincitrice Tilda Swinton, che ricordava decisamente un sacchetto della spazzatura. La veste della sceneggiatrice di Juno Diablo Cody, invece, oltre all’enorme tendaggio sfoggiato evidenziava una fantasia animalier che secondo me stava bene solo al corrispettivo animale!

Un altro stile abusato è sicuramente quello dell’ “abbiamo sbagliato cerimonia” come Marisa Tomei nel 2009 e Amanda Seyfried nel 2010, entrambe con meravigliosi abiti, ma entrambi più adatti al giorno delle nozze. Marion Cotillard vincitrice nel 2008, inoltre, esibisce un abito a squame più indicato per l’incoronazione del re Tritone che per la notte degli Oscar. Presidentessa onoraria del club fuori luogo, invece, è sicuramente Cher: vi ricordate il completo del 1988 che ricordava una sfavillante domatrice di elefanti? Al limite del circense si presenta anche Bjork nel 2001 avvolta da un vezzoso cigno bianco di tulle più consono all’Academy Ballet che ad un Academy Aawards.

Ma la serata degli oscar non è solo una sfilata del cattivo gusto, infatti, tra i divi hollywoodiani a volte spiccano meravigliosi vestiti come quelli di Penélope Cruz nel 2007, con un romantico vestito rosa cipria, e nel 2010 con un fiammante vestito rosso rubino. A seguire anche Michelle Williams nel 2006, con un abito ocra con strascico, e Rachel McAdams nel 2010 con un delicato abito  in fantasia azzurro e grigio.

Naturalmente le reginette della grazia rimangono sempre loro, Grace Kelly e Audrey Hepburn; passano gli anni ma la loro eleganza rimane ineguagliata perché  da solo un vestito non può  rendere  sofisticata una donna, ma solo valorizzare a amplificare la sua innata classe.

Scritto da Federica Zangani.

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