AltrodiAlice Casarini,3 maggio 2012
Suburgatory, dal 21 maggio 2012 su Mya
L’apprezzata comedy Suburgatory (ABC) approda in Italia lunedì 21 maggio su Mya, canale a pagamento di Mediaset Premium. La serie si è rivelata una delle migliori new entry della stagione americana 2011-2012, con ascolti relativamente stabili dal giorno del debutto, lo scorso 28 settembre. Il titolo, derivato dall’unione di “suburban” e “purgatory”, riassume lo sconforto della sedicenne Tessa, che il padre George trascina nella plasticosissima Chatswin, allontanandola a forza dalle “cattive influenze” di Manhattan (fortunatamente la serie si riscatta subito dalla debolissima premessa, il ritrovamento di una scatola di preservativi in camera della ragazza).
Per padre e figlia inizia così una vita fra prati perfetti e steccati immacolati, ragazzine che giocano a fare le donne e donne che giocano a fare le ragazzine, con un tripudio di rosa shocking, di ritocchi chirurgici e di barbecue festivi da far sembrare Wisteria Lane più metropolitana della Fifth Avenue. La forza di Suburgatory sta nel gestire tematiche non certo nuove con brio e sarcasmo, giocando sull’ottima resa dei protagonisti e inserendo perle deliziose da gustare nella loro legallyblonderia tutto sommato autoironica (una su tutte: il cane portatile della barbie Dallas, che si chiama Yakult “after [her] favorite probiotic drink”).
Il doppiaggio italiano è stato affidato alla Post In Europe (che, ci auguriamo, presterà più attenzione all’adattamento delle comedy dopo la debacle dei primi episodi di The Big Bang Theory), sotto la direzione di Monica Patrizi. La protagonista Tessa, interpretata dall’ottima Jane Levy, sarà doppiata da Valentina Mari, ormai interprete vocale adolescente per eccellenza (anche se un po’ di varietà non guasterebbe, dal momento che Tessa rappresenta letteralmente una voce fuori dal coro). Il doppiatore di George (Jeremy Sisto) sarà invece Andrea Lavagnino, dalla lunga carriera cinematografica (fra gli ultimi successi citiamo Sherlock Holmes – Gioco di Ombre) e televisiva (Castle, Alcatraz e lo stesso Desperate Housewives).
Fonte: Antonio Genna
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