Future Film Festival 2013, i vincitori
Volge al termine anche questa edizione del Future Film Festival, con un rito catartico – la proiezione di The Lords of Salem e Evil Dead – ad alto tasso di possessioni, sangue e altri liquidi biologici. E arriva l’annuncio dei vincitori di questa edizione 2013, ricchissima di sorprese.
Trionfa nella categoria miglior lungometraggio, aggiudicandosi il Platinum Grand Prize, il coinvolgente Anima Buenos Aires di Maria Veronica Ramirez, affresco in quattro episodi di un’Argentina vitale e contraddittoria. Straordinariamente ricco dal punto di vista stilistico – originale miscela di animazione 2D, collage, fotomontaggio e stop-motion – Il film della Ramirez unisce la riflessione sul passato del paese, dallo sbarco degli spagnoli all’arrivo dei primi simboli della modernità, a uno sguardo su un futuro in bilico tra cambiamento e regressione nostalgica. Irresistibile in particolare il primo capitolo, la storia del carnicero Alberto, e gli intervalli tra gli episodi, guidati dalla danza di due tangueri, stencils animati sui muri e le strade della città.
Menzione speciale della giuria per il monumentale Consuming Spirits di Chris Sullivan, frutto di 15 anni di lavoro e opera d’arte totale di una complessità inusitata per un film d’animazione. Il lungometraggio si distingue per una narrazione spezzata, fatta di stralci di presente e suggestioni del passato, in cui tutto è allo stesso tempo uguale e diverso da come appare, e la verità incerta fino all’ultimo, fino a quella ricomposizione finale che è anche una grottesca e inquietante riconciliazione. Ma è soprattutto nella figurazione che emerge l’inventiva e la spinta alla sperimentazione di Sullivan: personaggi disegnati a mano su lastre di vetro e assemblati con aghi e spilli, collage di ritagli, bozzetti a matita e materiale fotografico interagiscono fluidamente, componendo un quadro cupo e claustrofobico di quotidiana disperazione.
Per la categoria Future Film Short, dedicata ai migliori cortometraggi in gara, vince Cedric & Hope di Pierce Davison, originale e simbolicissimo lavoro in stop-motion sulle imprese di Cedric, crociato in guerra santa suo malgrado, per riconquistare la principessa Faith, attratta dalla prestanza dei cavalieri. Menzione speciale per Tears of Steel, corto fantascientifico sul modello roboapocalittico di Terminator, realizzato con un software open source di grafica tridimensionale.
Per ora vi lasciamo al sito web del Festival per la lista completa dei premi e le più belle immagini di queste sei mostruose giornate. E, salvo roboapocalissi, vi diamo appuntamento al prossimo anno con un’altra edizione del Future Film Festival!
Scritto da Barbara Nazzari.
Fonte: Future Film Festival
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