Cartoni animati, dicembre 2012: concludiamo la rassegna sulle nuove serie giapponesi e americane in onda in questo momento sulle emittenti delle rispettive nazioni, in attesa della guida totale globale a tutti i migliori cartoni animati del 2012.

Hetalia: The Beautiful World

Le allegre avventure di varie nazioni del mondo, antropomorfizzate e fatte interagire fra di loro prendendo come ispirazione, molto alla larga, le vicende della seconda guerra mondiale. No, non sto scherzando, e no, non ho neppure bevuto (non troppo, almeno). Ah, e questa è pure la quinta stagione. Un cartone nel quale è più il tempo che si passa a dire disorientati “Ma che cosa…” che non a seguire effettivamente quello che succede sullo schermo (e in parte – una parte infantile quanto perversa – questo fatto è anche divertente).

K
Quello che a prima vista può sembrare un mistery con contorni di poteri soprannaturali e dalla trama via via sempre più ricca e intricata, si rivela invece una cavalcata fra tutti i possibili ammiccamenti animati che il mondo dell’animazione seriale giapponese può offrire. Un cartone che si configura quasi esclusivamente come un divertissement per chi si appassiona a cogliere gli stereotipi, i dettagli e le citazioni di cui gli autori hanno stipato, in maniera visivamente attraente, l’opera, ma non molto di più.

Ixion Saga
Parte di un progetto multimediale più grande, riguardante il MMORPG omonimo della Capcom, Ixion Saga è un anime che trae spunto da una ambientazione negli ultimi tempi molto amata dalle case di produzione giapponesi: un giocatore di giochi di ruolo on-line si trova trasportato e intrappolato in un mondo fantasy virtuale, da quale dovrà uscire a suon di quest completate, mazzate distribuite ai mostroni, e amorazzi da inseguire (qualcuno ha detto Sword Art Online?). Non malvagissimo, ma la formula iniziare a stancare.

Zetsuen no Tempest
Parzialmente basato sulla Tempesta di Shakespeare, Zetsuen no Tempest offre una storia ben curata ed esposta, condita con personaggi ai quali ci si affeziona in fretta. Rischia diverse volte di cadere nella sindrome shonen “prima del combattimento importante ci fermiamo tre puntate a raccontare il noiosissimo passato di un qualche personaggio secondario che sicuramente, tornati dal flashback, morirà per dare la giusta motivazione al protagonista principale”, ma rimane comunque un buon anime di azione e intrigo.

Dragons: Riders of Berk
Sorta di sequel televisivo del bel How to train your Dragon (Dragon Trainer qui in Italia – ah, il sollazzo di rinominare con un differente titolo inglese un film), la serie televisiva riprende la storia e i personaggi della pellicola, illustrando le vicissitudini di Hiccup, ancora una volta protagonista, e le relazioni fra i vichinghi e i draghi dopo la conclusione delle vicende narrate nel film. Tecnicamente ineccepibile, anche storia e sceneggiatura si mantengono su buoni livelli, facendo di questo cartone un ottimo riempitivo in attesa dei due sequel cinematografici attesi per il 2014 e il 2016.

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