AltrodiDavide Vivaldi,11 marzo 2012
Addio a Moebius, genio visionario del fumetto
Jean Giraud, in arte Moebius, maestro francese del fumetto e dell’arte concettuale, è morto ieri all’età di 73 anni, dopo una lunga malattia.
Nato a Nogent sur Marne nel 1938, esordì come fumettista nel 1956, a soli diciott’anni, con la striscia comica Frank et Jeremie. Si specializzò inizialmente nel western, realizzando, a partire dal 1963, la serie Blueberry, scritta dal grande Jean-Michel Charlier e ancor oggi considerata uno dei migliori prodotti del genere per il realismo delle ambientazioni.
La sua vera passione, però, divenne molto presto la fantascienza: adottato lo pseudonimo di Moebius (ispirato al nastro di Möbius, figura geometrica scoperta dallo scienziato omonimo, nonché esempio più semplice di superficie a una sola faccia), fondò assieme ad alcuni colleghi, fra i quali Philippe Druillet, il gruppo artistico-letterario di Les Humanoides Associés, che diede vita nel 1975 a un’innovativa rivista dal titolo eponimo di Métal Hurlant, sulle cui pagine veniva proposto il meglio della produzione fantascientifica e fantasy a fumetti. Qui Moebius pubblicò alcune opere davvero rivoluzionarie, come Le Garage Hermétique, in cui viene meno il concetto di sceneggiatura, e Arzach, del tutto priva di dialoghi e anticipatrice dello stile di Hayao Miyazaki, nonché, nel 1981, L’Incal, su testi di Alejandro Jodorowsky.
In seguito, Moebius ebbe il modo di cimentarsi con il fumetto americano, disegnando per la Marvel la graphic novel Parabola (1988), in cui offrì la sua personale interpretazione di Silver Surfer, su sceneggiatura dello stesso Stan Lee; ma anche con i manga giapponesi, scrivendo i testi della più recente serie Ikaru (1996), disegnata da Jiro Taniguchi.
Artista visionario e davvero eclettico, la cui opera è dominata da uno stile onirico, spesso ispirato a esperienze lisergiche, che lascia trasparire la sua fascinazione per l’infinito e il gusto per il paradosso, Moebius mise la sua immaginazione anche al servizio del cinema: sfumato il progetto di trasposizione sullo schermo di Dune – poi ripreso nel 1984 da David Lynch – che doveva essere diretto da Jodorowsky, realizzò tra le altre cose la concept art di Alien (1979), Tron (1982), The Abyss (1989) e Il quinto elemento (1997). Nel 1982, inoltre, fornì al regista René Laloux i disegni originali per il film d’animazione Les maitres du temps.
Insignito di numerosi premi e riconoscimenti dalle autorità francesi, Moebius ebbe fra i suoi estimatori anche Federico Fellini, che diede ad un personaggio del suo Casanova (1976) il nome di Möbius in suo omaggio. Una dimostrazione di stima da genio a genio, molto più apprezzabile del pretestuoso e mediocre film hollywoodiano dedicato al suo Blueberry, che Jan Kounen diresse nel 2004, e da cui l’artista, giustamente, si dissociò.
Fonte: io9.com
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