Immersi nella stagione prediletta dell’amore, che sia quello passionale e fuori dalle righe, o quello che riesce a tirar fuori il peggio e il meglio da ognuno di noi, pare logico andare alla ricerca di film che siano infiammati dal più nobile dei sentimenti. L’estate, però, è anche la stagione dei viaggi, il momento dell’anno in cui ci si può spostare in luoghi il più possibile esotici, cercando di ritrovare le proprie energie. E allora quale miglior luogo (reale e metaforico) dei paesi dove nasce il sole per riunire queste nostre due premesse?

In the mood for love (2000)

Due anime ferite che si innamorano, ma che non riescono ad amarsi. Wong Kar-wai, con questa opera, scarnifica il cuore e lo riempie di malinconia: un invito a non lasciarsi mai scappare un amore per questioni morali. Il vostro sguardo rimarrà ipnotizzato dai movimenti della macchina da presa, dalla fotografia, dalla musica, dalla storia, dagli attori e sicuramente mi sto dimenticando qualcosa. Ottimo se si deve trovare il coraggio di prendere l’iniziativa.

Lanterne Rosse (1991)

Se siete amorosamente depressi lasciate perdere questo film di Zhang Yimou. Se invece siete amorosamente insonni e alla ricerca di qualcosa che vi faccia tornare con i piedi per terra allora potete anche affrontare questo film. Nonostante la lentezza mortale e la strabordante lunghezza, vale la pena di darci un occhio per le immagini, i costumi e per una certa crudezza nel come sono rappresentati i rapporti tra il marito e le mogli. L’amore qui prende le vesti del potere esercitato sul corpo dell’altro (Foucault ci andrebbe a nozze su questo tema). Consigliato per i feticisti del piede.

Hiroshima mon amour (1959)

Carnalità pura e sensuale, desiderio libero e incontrastabile di incontro con l’altro, mentre nella mente ritornano immagini di morte, distruzione e disperazione. Una sorta di volontà di resistere a un dolore persistente, cercando conforto nell’amore, seppure occasionale. Un continuo rimbalzare tra il proprio dolore individuale e quello della comunità che ci circonda; l’anima dello spettatore che segue i pensieri della protagonista continua a vibrare per tutto il film.

Dolls (2002)

Dopo averlo visto, avevo chiesto al mio compagno di girare per la città legati da una sciarpa rossa. Offerta che purtroppo ha declinato. Dolls è un’opera terribilmente romantica, dolce anche quando è violenta e tragica. L’amore è assoluto, profondo e indelebile. Takeshi Kitano ci delizia con immagini intense e ci regala anche un assaggio di una performance di Bunraku, un tipo di teatro giapponese fatto con le marionette.

Ferro 3 – La casa vuota (2004)

Un film che riesce a sciogliere persino il cuore più gelido. Il protagonista entra nelle case vuote e come ricompensa per l’ospitalità… no niente spoiler, va guardato. Kim Ki-duk soddisfa con questo film il desiderio di tutti quelli che vorrebbero spiare nelle case altrui, risvegliando un po’ quella curiosità che da bambini si ha per il frugare nei cassetti. Perfino la violenza è gioco in questo film e l’amore fluisce naturale, ingenuo e puro.

Scritto da Anna Silvestrini.

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