Breaking Bad 4×03: la recensione
The devil is in the details. E Breaking Bad è diabolicamente efficace proprio in queste puntate di calma sospesa, fatte di particolari e sfumature. Se la scorsa puntata era stata all’insegna dell’ossessione e della paranoia, questa “Open House” è una puntata di sospensione, di tensione irrisolta.
Cifra caratteristica il dialogo mancato, che si blocca, che non evolve. E’ così tra Walt e Skyler nel confonto iniziale in cui la donna manifesta le sue preoccupazioni per l’attività di Walt, soprattutto dopo avergli visto sul volto i segni dello “scambio di opinioni” con Mike.
E’ così nel dialogo tra Walt e Jesse, con un rimbalzo di domande (Is there anything we should talk about?) che trovano solo risposte reticenti e sfuggenti. Teso ai limiti della sopportabilità anche il rapporto tra Hank e Marie, il primo sempre più chiuso in un’intolleranza autistica, la seconda sempre più in preda alla frustrazione.
Il personaggio di Marie, di contorno alla riabilitazione di Hank nelle scorse puntate, balza qui in primo piano. L’Open House del titolo è la visita libera di case in vendita, pratica diffusa negli Stati Uniti, a cui Marie partecipa compulsivamente, raccontando mirabolanti storie di mariti astronauti e figli cronicamente malati. Più che una casa, Marie cerca un’identità, un vissuto più ricco, non necessariamente felice ma articolato, dinamico, in mutamento. Mentre il rapporto con Hank è, come tutta la puntata, sospeso, tra un pacchetto di Fritos e una scatola di minerali da catalogare. Non a caso la sua cleptomania si manifesta nuovamente ma verso oggetti con valore più affettivo che effettivo come la foto di una coppia felice che prende in una casa prima di essere scoperta.
Gli unici sviluppi sostanziali si devono a Skyler che riesce ad ottenere l’autolavaggio da Mr. Bogdan a prezzo stracciato grazie ad un finto controllo dei filtri di scarico; tutto questo ignorando i discutibili consigli del “professionista” Saul, ormai inseparabile dalla sua guardia del corpo sovrappeso ed incontinente. E’ sempre Skyler a mantenersi lucida ed attenta mentre Walt ha sempre meno il controllo della situazione: l’occhio della telecamera che lo segue in ogni movimento nel laboratorio gli è tanto più insopportabile quanto lui stesso è incapace di guardare se stesso e la situazione con obiettività. Allo stesso modo Jesse continua con il suo percorso di autoannullamento e abbrutimento, in cui il denaro resta al centro ma come oggetto di disprezzo e disillusione.
Cast come sempre perfetto; si segnala in particolare un Dean Norris superlativo che siamo sicuri continuerà ad essere perno fondamentale di questa quarta stagione. Intanto con questa “Open House” si aggiunge allo storico un’altra puntata satura di tensione emotiva, alla Breaking Bad, che prepara il terreno a nuovi sviluppi. E guardando il volto sorpreso di Hank mentre comincia a sfogliare il Lab Notes di Gale siamo sicuri che questi sviluppi non tarderanno ad arrivare.
Scritto da Barbara Nazzari.
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