Dopo quarant’anni di assenza, il vecchio musicista fallito E. F. Bloodworth torna dalla sua famiglia in uno sperduto villaggio del Tennessee, e si scontra con la feroce ostilità dei tre figli. Solo il giovane nipote Fleming, aspirante scrittore, sembra rispettarlo e credere in lui.

Tratto dal romanzo di William Gay Provinces of Night, questo duro e sgradevole dramma familiare, ambientato nel profondo Sud statunitense, sembrerebbe a prima vista un epigono senile di Crazy Heart, con il rapporto di amicizia fra il vecchio e il ragazzo che si sviluppa sulle note country della colonna sonora del premio Oscar T-Bone Burnett, ma le analogie finiscono qui.

In questo caso, siamo in presenza di una tragedia collettiva e ben più profonda, che si consuma in un clima di spaventosa arretratezza culturale ed economica, e di spiccata tendenza alla violenza e alla dissoluzione morale. A causa del suo peccato originale, E.F. attrae su di sé e sulla sua famiglia una sorta di maledizione, da cui solo il giovane Fleming sembra veramente determinato a sfuggire, dato che è l’unico a comprendere il valore del legame di sangue (Bloodworth, appunto), offrendo al nonno una seconda possibilità e, nel frattempo, cercando di realizzare le proprie aspirazioni professionali e sentimentali (con la giovane Raven, figlia dell’amante tossica dello zio Warren).

Il risultato finale è però, almeno in parte, deludente, a causa di una sceneggiatura (scritta da W. Earl Brown, che interpreta il figlio minore e fanatico religioso Brady) eccessivamente frammentaria, in cui alcuni personaggi si perdono nel nulla (come il figlio maggiore Boyd, padre di Fleming, roso dalla gelosia per la sua ex), e nella quale manca una vera catarsi, nonostante il finale a effetto. Dal canto suo, la regia del giovane Shane Dax Taylor, per quanto corretta, risulta un po’ troppo anonima, salvo nelle scene di violenza, al contrario immotivatamente incomprensibili.

Resta l’ottima prova di tutti gli attori, a cominciare dalla leggenda del country Kris Kristofferson, anche autore di un paio di canzoni originali, cui il personaggio del vecchio Bloodworth calza a pennello: memorabile la sequenza in cui, seduto accanto al nipote, intona alla chitarra una ballata d’amore. Nel cast altre due star della musica, come Dwight Yoakam e Hilary Duff (il primo nella parte di Boyd e la seconda in quella di Raven), affiancano un Val Kilmer decisamente ingrassato che dà volto (e peso) al vile e alcolizzato Warren. Nel ruolo di Fleming, il ventiduenne Reece Daniel Thompson svolge il proprio compito con diligenza, mentre i grandi caratteristi Barry Corbin e Frances Conroy sono commoventi nel dare vita, rispettivamente, al vecchio barista Itchy e alla fragile, malinconica Julia, ex moglie del patriarca.

Come prevedibile per un film così poco accattivante per il botteghino, Bloodworth è stato distribuito in Italia direttamente in DVD.

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