Berlinale 2011: la mente a Nietzsche, lo sguardo all’Iran
E’ un cinema d’impegno e riflessione quello premiato alla sessantunesima edizione del festival di Berlino. Un cinema aspro, difficile, ermetico, lontano dalle logiche del botteghino e del mercato.
Il cinema, ad esempio, di Asghar Farhadi, autore capace di raccontare, con il linguaggio ferreo del neorealismo, le complesse dinamiche e i conflitti della società iraniana. Nel suo Jodaeiye Naderaz Simin (premiato con l’Orso d’oro per il miglior film e gli Orsi d’argento per le interpretazioni maschili e femminili del suo intero cast) Farhadi coniuga infatti la descrizione delle dinamiche di classe della società iraniana con le riflessioni su temi universali come il peccato, la colpa, il dolore, la libertà. Ancora una volta , dunque, il cinema iraniano irrompe ad un festival con la sua grande ricchezza e vitalità.
Una ricchezza ed un’importanza di fronte alla quale anche il maestro ungherese Béla Tarr (ricordato dai più per il suo Satantango, film fiume di ben sette ore e mezzo) si è dovuto arrendere, accontentandosi, per così dire, del Gran Premio della Giuria assegnato proprio al suo The Turin horse. La surreale pellicola di Béla Tarr prende spunto da un episodio avvenuto a Torino nei primi del 1899, quando, proprio alla vista di un vetturino che frustava il suo cavallo, il filosofo Friedrich Wilhelm Nietzsche divenne definitivamente pazzo. Partendo da questo aneddoto il regista ungherese mette in scena “una meticolosa ricostruzione della vita del vetturino, di sua figlia e del cavallo”. Tralasciando dunque, almeno apparentemente, le implicazioni filosofiche, le più alte riflessioni sociologiche o, finanche, religiose, quello di Béla Tarr appare più come un sogno distorto e allucinato. Un sogno premiato dalla giuria del festival, che pare essere un altro segno evidente delle scelte est(etiche) della Berlinale del 2011.
Ecco i vincitori:
Orso d’Oro, miglior film
Nader And Simin, A Separation di Asghar Farhadi (Iran)
Orso d’Argento, premio della giuria
A torinói ló– The Turin Horse– di Béla Tarr
Orso d’Argento per il miglior regista
Ulrich Köhler per Schlafkrankheit– Sleeping Sickness
Orso d’Argento per il miglior cast femminile
Jodaeiye Nader az Simin per Nader and Simin, A Separation
Orso d’Argento per il miglior cast maschile
Jodaeiye Nader az Simin per Nader and Simin, A Separation
Orso d’Argento per il miglior contributo artistico, ex aequo
Wojciech Staron, operatore di El premio di Paula Markovitch
e Barbara Enriquez, scenografa di El premio
Orso d’Argento per la miglior sceneggiatura
Joshua Marston e Andamion Murataj per The Forgiveness Of Blood di Joshua Marston
Premio Alfred Bauer
Wer wenn nicht wir di Andres Veiel
Scritto da Giampiero Tempesta.
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