Archivio Aperto

Nell’ambito della IX edizione di Archivio Aperto, la rassegna bolognese di Home Movies dedicata ai film di famiglia, dall’11 al 13 novembre e il 18 e 22 novembre l’ex atelier Corradi ospita la mostra “Matrimonio all’italiana”.

Con sguardo sociologico e antropologico, la mostra indaga quel momento cruciale di rappresentazione sociale dell’identità di coppia e di fondazione della famiglia che è il rituale del matrimonio in un periodo compreso tra gli anni Venti e gli anni Ottanta, presentando opere di artisti basate sulla rielaborazione di materiali di archivio di Home Movies. Opere che portano alla luce evoluzioni sociali e pratiche che perdurano nel tempo.

In apertura della mostra, 11 settembre 1966 di Flavio Favelli si configura come un’indagine sulle usanze uniformanti che soffocano l’individualità: accanto a un murale sbiadito ispirato al menù di nozze dei genitori dell’artista, troviamo una foto degli sposi in visita al Santuario del Baraccano, antica tradizione cattolica bolognese che ricorre in molti filmati di archivio generando pose e situazioni analoghe.

That Strange Moment di Fabio Giorgio Alberti è invece una galleria di filmati di matrimoni provenienti da epoche più o meno lontane che si fa anche riflessione sull’evolversi degli strumenti e delle tecniche di ripresa amatoriale.

When Even the Darkness Is Something to See di Mirko Smerdel è un destrutturato collage di spezzoni di filmati matrimoniali di oltre sei ore accompagnati dalla musica originale di Federico Mengoni che gioca a minare qualsiasi narratività.

Chiude la mostra Arbor eris certe mea, un lavoro di Eleonora Quadri il cui titolo richiama il mito ovidiano di Apollo e Dafne, costituito da un fotogramma ingrandito di un volto di sposa proiettato su una tela che si fa immagine iconica, avvolta da un’aura di sacralità.

“Matrimonio all’italiana” è anche l’occasione per vedere in anteprima la proiezione di Nella buona e nella cattiva sorte, un progetto a cura di Lucia Tralli e Sara Iommi che con effetto straniante e seducente fonde le audio interviste sui matrimoni a donne tra i venti e i settant’anni delle cittadine parmensi Collecchio e Fornovo realizzate nel 2009 per l’omonimo volume prodotto per la Fondazione Museo Ettore Guatelli a immagini di archivio che ci portano altrove, verso altre nozze di altri passati. Queste chiacchierate tra donne, intime, libere, leggere e ilari come solo chiacchierate tra donne sanno essere, si susseguono senza soluzione di continuità costruendo un toccante spazio della rievocazione che si affolla di volti e storie di epoche più o meno distanti da noi. Emergono frammenti di matrimoni ora gioiosi, ora difficili, ora divertenti, ora grotteschi, che da un lato mettono in rilievo diversità a livello di modelli di vita, valori, aspettative e gestione dei rituali, dall’altro mostrano svariati punti di contatto: usanze, ruoli e comportamenti archetipici, che paiono sedimentati nel fondo della nostra coscienza collettiva, immuni allo scorrere del tempo.