Biografilm Festival 2013, i vincitori
La nona edizione del Biografilm Festival di Bologna si è conclusa domenica 17 giugno con la serata di premiazione. La manifestazione, che ha come sottotitolo “International Celebration of Lives”, ha assegnato un’ampia gamma di riconoscimenti per rendere onore allo spettro di opere che spazia dalla denuncia alla parodia, dal tributo musicale al sogno di un altrove esotico e un po’ onirico. Il ruolo di presidente della giuria quest’anno è stato affidato a Ed Lachman, acclamato direttore della fotografia, al quale il festival ha assegnato il Lancia Celebration Of Life Award | Biografilm Festival 2013 (attribuito anche a Giuliano Montaldo) e dedicato una rassegna che ha permesso agli spettatori di (ri)vedere ottime pellicole come Radio America, Il giardino delle vergini suicide, Howl, Io non sono qui e Ken Park.
Ad affiancare Lachman c’erano la regista e produttrice Alison Klayman, l’illustratrice e poetessa Paola Pallottino, il giornalista e regista Filippo Vendemmiati e la produttrice Jane Weiner. I premi principali quest’anno fanno (giustamente) luce sul sud-est asiatico: la giuria ha assegnato il Lancia Award | Biografilm Festival 2013 a The Act Of Killing di Joshua Oppenheimer, documentario provocatorio e impressionante sul genocidio indonesiano del 1965, con più di un milione di vittime. Il Best Life Award | Biografilm Festival 2013 al miglior racconto biografico è andato invece a Alias Ruby Blade di Alex Meillier, una love story di passione e politica che si consuma in una Timor Est in lotta per l’indipendenza dalla stessa Indonesia.
Si aggiudica invece il Richard Leacock Award| Biografilm Festival 2013 alla migliore opera prima il documentario For No Good Reason di Charlie Paul, biografia del geniale caricaturista britannico Ralph Steadman, con l’intervistatore d’eccezione Johnny Depp. Ed Lachman ha poi voluto omaggiare con una menzione speciale a sorpresa Propaganda di Slavko Martinov, mise en abyme della parodia del consumismo e della propaganda politica. La giuria per la sezione italiana, composta dal regista Francesco Amato, dalla documentarista Chloé Barreau e dall’attrice Fiorenza Menni, ha infine assegnato l’Unipol Award | Biografilm Festival Italia 2013 a Zero a Zero di Paolo Geremei, che utilizza la metafora calcistica per rappresentare la sconfitta nella vita.
Ma come sempre il festival ha lasciato spazio anche all’opinione del pubblico: gli Audience Award sono andati a Which way is the front line from here? the life and time of tim hetherington? di Sebastian Junger (Biografilm International Competition 2013), a Italiani veri di Marco Raffaini, Marco Mello e Giuni Ligabue e all’apprezzatissimo Sugar Man di Malik Bendjelloul, vessillo di questa edizione. I Bio Award, votati dalla giuria popolare, sono stati attribuiti a Django Unchained di Quentin Tarantino, a Re della terra selvaggia di Benh Zeitlin (Miglior Film, assegnato nel corso dell’anno) e a Bradley Cooper e Jennifer Lawrence per Il lato positivo di David O. Russell (Miglior Attore e Miglior Attrice, assegnati nel corso dell’anno). Il Guerrilla Staff ha infine premiato Pussy Riot – A Punk Prayer di Mike Lerner e Maxim Pozdorovkin, nonché Slavko Martinov come miglior ospite.
Fonte: Biografilm Festival
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