Skins 5×02: la recensione
Continuano le vite dei nostri adolescenti a Bristol, in questa puntata conosciamo meglio Rich, il metallaro, e i suoi problemi relazionali con cui allontana tutti, soprattutto le ragazze, ad esclusione (quasi) dell’inseparabile amico Alo.
Rich viene convinto da Alo a cercare di rimorchiare la sexy–metallara che lavora in biblioteca, chiaramente il primo approccio non riesce molto bene, anzi non riesce per niente. I due decidono quindi che hanno bisogno dell’aiuto di qualcuno, tipo una ragazza ma che non sia proprio come le altre ragazze: Franky! Che però declina l’offerta in favore di Grace, più esperta di queste faccende.
La strana coppia Grace/Rich, dopo un inizio un po’ burrascoso, riuscirà a trovarsi e a trovare dei punti di contatto e anche un’amicizia (un amore?) che non avrebbe immaginato.
Anche stavolta il tema toccato e quello dell’essere o non essere se stessi, e di rispettare e capire le scelte degli altri. Rich e Grace inizialmente non capiscono le scelte stilistiche, musicali e la filosofia di vita dell’altro, poiché sono all’opposto: danza classica VS metal! Grace è convinta che il look di Rich sia solo uno scherzo e Rich pensa che la danza sia noiosa e non da “macho”.
Anche se alla fine i loro punti di vista non cambieranno del tutto, i due ragazzi comunque faranno dei passi in avanti per comprendere meglio le rispettive passioni.
Momento fondamentale per il cambiamento di Rich è quando, in seguito alla delusione di essere respinto in maniera molto crudele dalla bibliotecaria, decide di ascoltare un disco, che nessuno ha mai ascoltato perché troppo pesante, al massimo del volume diventando sordo.
La sordità di Rich, abituato a essere continuamente bombardato dalla musica, lo porta a notare particolari che non avrebbe notato in una situazione normale. E così la danza muta di Grace, che prima aveva denigrato e a cui decide di assistere, diventa ancora più significativa grazie alle ombre dei ballerini e ai dettagli dei piedi e delle mani che si muovono. Ed è proprio il temporaneo handicap che lo aiuta ad aprirsi a mondi che mai aveva considerato, a vedere la vita sotto un altro punto di vista ed anche a riavvicinarsi un po’ a suo padre che, fino a quel momento, aveva trattato con sufficienza.
Nota: credo che questa serie abbia un’ottima scelta musicale, anche se non capisco assolutamente niente di musica metal l’ho apprezzata, forse perché era a piccole dosi! (i metallari mi scuseranno ma a me sembrano sempre dei tizi che urlano.)
Scritto da Flavia Cavallo.
Continua a errare con noi su Facebook e Twitter per essere sempre aggiornato sulle recensioni e gli articoli del sito.
Brava!! Però…. METAL FOREVER! 🙂