Natale 2012 e anche quest’anno l’umanità è arrivata a tagliare il panettone, nonostante le avvisaglie di un’Apocalisse imminente ci fossero, eccome: Zombies che occupano studi televisivi che neanche in Dead Set, supereroi che si trasferiscono dalle strade di Gotham City alle più famigerate osterie di Anagni, camper itineranti carichi di sventura come nella migliore tradizione horror.

E poi ci sono loro, i peggiori film dell’anno – senza soffermarsi sui prodotti natalizi nostrani ché basta un copia-incolla dalle precedenti Perversioni di Natale.

9 mesi e 14 giorni alla fine del mondo, esce nelle sale John Carter (QUI la recensione). David Denby del New Yorker lo definisce laconicamente “a mess”. E c’è chi sottolinea l’unica memorabile interpretazione, quella di Woola, cane lucertola a sei zampe. Io ricordo solo cose e persone che saltano a destra e a manca. Ma l’unica cosa che cade con stile, in questo caso, è la palpebra.

4 mesi e 4 giorni alla fine del mondo, esce nelle sale I Mercenari 2 (QUI la recensione). Di quei film che nel cerchio del giudizio sorpassano l’agghiacciante e sconfinano nel sublime. Cioè, a volte. In questo caso no, si ferma all’agghiacciante. E già si parla di un capitolo 3 con nuovi improbabili protagonisti. Sly, It’s a long way to the top if you wanna make the worst movie ever. Ma sei sulla buona strada.

3 mesi e 7 giorni alla fine del mondo, esce nelle sale Che cosa aspettarsi quando si aspetta. Film che vanta il peggior gioco di parole della storia e un trailer che al grido di “frastornante! imbarazzante! rivelatore! inaspettato!” riunisce le poche scene vagamente godibili del film lasciando all’ignaro spettatore accorso in sala altri 107 minuti di nulla.

2 mesi e 3 giorni alla fine del mondo, esce nelle sale Il matrimonio che vorrei (QUI la recensione). Per quelli che “comunque Meryl Streep è davvero brava” ripetuto come un mantra, come alibi per ogni nefandezza. Ma non per quelli che rabbrividiscono al pensiero di “natura morta con anziani che si cingono e banana”. Né per quelli che “il marito cagacazzi meglio defenestrarlo che risposarlo dopo fatiche ed umiliazioni”.

1 mese e 7 giorni alla fine del mondo, esce nelle sale Breaking Dawn – Parte 2 (QUI la recensione). Si chiude così la saga cripto-mormona della Meyer, con un capitolo finale interamente votato al “This is the time to remember” (e “cause it will not last forever” non è mai stato tanto di sollievo). Particolare LOL indimenticabile la locandina con finta corsa trionfale alla Momenti di Gloria.

Ed eccoci arrivati alla fine del 2012 e di questo conto alla rovescia che, con buona pace di Giacobbo, non porta ad altro che ad un nuovo anno di brutture. Perché “la bruttezza di un oggetto è la condizione preliminare del suo moltiplicarsi su scala industriale”. E del moltiplicarsi delle nostre perversioni. Buone feste a tutti!

Scritto da Barbara Nazzari.

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