I cinecomics Marvel/DC 2016, dal peggiore al migliore
La classifica dei supereroi cinematografici, tra standing ovation ed epic fail
Conti alla mano, sono ben sei i film Marvel/DC che nel 2016 hanno fatto capolino nelle nostre sale. Com’è andata? La Marvel di Kevin Feige ha continuato il suo percorso senza intoppi, mentre l’inaugurazione ufficiale dell’universo DC è stata tutt’altro che rosea. La Fox, invece, si è divisa tra standing ovation ed epic fail. Questa classifica ordina i cinecomics dal peggiore al migliore.
#6. Batman V Superman
Per entrare nel club del miliardo di dollari – scrive THR – devi avere una buona data d’uscita, ottime recensioni e un adeguato buzz social. Un trittico che BVS ha mancato del tutto. Ricapitoliamo: 1) Previsto a maggio (ottimo) è stato anticipato a fine marzo (uhm). 2) Un incasso di “soli” 873 milioni di dollari. 3) Il film non è piaciuto a nessuno (cast compreso) e il buzz social si è diviso tra sfottò e perplessità su Zac Snyder. Risultato: la Warner assume nuovi direttori creativi e noi incrociamo le dita per Justice League.
#5. Suicide Squad
La vera missione suicida è quella di risollevare le sorti di un universo partito con il piede sbagliato. Le premesse ci sono: un gruppo di cattivi cattivissimi senza Zac Snyder alla regia. Purtroppo sono tutt* buoni buonissimi, Will Smith fa il solito Will Smith, e il livello di cose a caso è pari a quello di Batman V Superman. Fa arrabbiare l’imperdonabile oggettificazione di Harley Quinn. Dalla sua il film ha una colonna sonora simpatica, ma la musica non basta a distrarre dalla paccottiglia.
#4. X-Men: Apocalisse
La prova che non basta riempire lo schermo di personaggi provenienti dai fumetti per realizzare un cinecomic. Se l’intenzione della Fox è quella di creare un proprio universo esteso con tutti i personaggi di cui detiene i diritti, sarà necessario un cambio di rotta: lo stesso pubblico non sembra più apprezzare una simile gestione senza personalità dei supereroi, infatti il risultato al box office, benché non catastrofico come quello di Fantastic 4, è stato inferiore alle aspettative.
#3. Doctor Strange
Psichedelico e generoso con gli effetti speciali. Forme frattali scompongono il mondo fisico, come fosse un Inception con l’acceleratore sempre pigiato. Gioca con l’architettura, piega le dimensioni, il tempo e lo spazio. Un difetto macroscopico: il whitewashing. Chiedetevi perché in Nepal le persone importanti sono tutte occidentali; si piega il gender dell’Antico, ma le sue origini tibetane sono spazzate via. Bel film, ma nella guerra agli stereotipi, la Marvel è ancora dalla parte sbagliata.
#2. Captain America: Civil War
Pur non sviluppando le ampie riflessioni politiche del fumetto, il film si rivela convincente nella gestione di un numero così elevato di personaggi. Fra conferme che acquisiscono spessore e ottime new entry, la storia riesce a valorizzare quasi tutte le individualità di un coeso quadro d’insieme. Il passaggio di testimone nella gestione degli Avengers da Whedon ai Russo sembra quindi essere avvenuto in maniera indolore, con un cinecomic equilibrato che lascia ben sperare per i film successivi.
#1. Deadpool
La trionfale cavalcata di Deadpool al botteghino dimostra come, una volta tanto, la passione di alcuni e l’abilissima campagna che l’ha preceduto possano finalmente dare i frutti sperati. Ma l’importanza della pellicola, a conti fatti, più che nei suoi contenuti va forse individuata nel cambiamento di paradigma a cui sta spingendo il sistema produttivo dei cinecomics: Deadpool è il film giusto che, nel momento giusto, scova, coccola e sfrutta la nicchia (di dimensioni piuttosto notevoli) giusta.
BONUS: Lo chiamavano Jeeg Robot
Fuori dal territorio cinecomics, il 2016 è stato l’anno di Jeeg, il supereroe di cui avevamo bisogno. #SostieniJeeg