Durante la settimana di Natale il cinefilo si dedica esclusivamente all’analisi dello zampone con la lenticchia, all’esegesi della crema al mascarpone, alla valutazione dell’efficacia digestiva della grappa di Amarone. Nessuna visione è ammessa. Si fa eccezione per quelle favorite da una digestione faticosa e dalla mancanza di Brioschi.

Il cinefilo, ossequioso delle tradizioni, opta per il “Natale con i tuoi”, per il cenone della Vigilia, il pranzo di Natale, il pranzo di Santo Stefano, il cenone di San Silvestro, la lavanda gastrica di Capodanno. In tempo di austerity può anche ripiegare su un brunch unico cumulativo del 25 a base di tartine col philadelphia, prugne con la pancetta e gamberetti surgelati  (che tra l’altro è il menu natalizio caldeggiato da Benedetta Parodi).

Insomma, il cinefilo non va al cinema. E accende la tv con circospezione. I “Natali a” si nascondono ovunque e il cinefilo lo sa. Vediamone alcuni, tra i più pericolosi, da evitare o, per i più perversi, da collezionare. Ma non dite che non vi avevamo avvertito.

Vacanze di Natale a Cortina– Grandi novità sul fronte del cinepanettone natalizio. Ambientazione a Cortina per catturare i nostalgici e attualità a pacchi, che così c’è di certo qualcuno che dice: è tornata la bella commedia all’italiana! Si esce dalla sala con un sorriso amaro! E quindi via libera a politici corrotti, manager corrotti, raccomandazioni, pacchi in tv, facebook, opposizioni macchiettistiche tra ricchi e poveri, in una fiera dell’ovvio a cui siamo già tristemente abituati. Colpo di scena: il botteghino punisce tanta audacia, e a ragione. Le scorregge erano una forma di qualunquismo più onesta. E più piacevole della colonna sonora di Bob Sinclar.

Capodanno a New York – Garry Marshal, padre del film buonista e paraculo (“Pretty Woman”, “Se scappi ti sposo”) quest’anno sforna un super melò glamour, pieno di star, pieno d’amore, pieno di ottimismo ammeregano (di sti tempi!). Il regista, parlando del film, ha dichiarato:

L’amore fa da padrone nel conto alla rovescia del 31 dicembre, molte coppie aspettano la mezzanotte per darsi un bacio, altre approfittano della magia della serata per farsi promesse eterne e altre ancora decidono di provarci con una persona che potrebbe essere quella giusta. Il film trasmette queste idee.

(Queste cosa?)

Finalmente la Felicità – Citando Boris, lascio la parola a Stanis La Rochelle:

Il vero grande merito di questa fiction è che non ci sono i toscani. Non c’è nessuno che dice “la mi mamma”, “il mi babbo”, “passami la harne”, “la harta”.. Perché con quella C aspirata e quel senso dell’umorismo da quattro soldi i toscani hanno devastato questo paese.

(Nient’altro da aggiungere)

Ma non si creda di evitare ogni pericolo stando placidamente in casa. Al primo ingenuo zapping si può incappare nei sempre teneri e rassicuranti Willy Wonka, Fortunadrago,  Mary Poppins e Howard il Papero; ma non si abbassi la guardia: dietro l’angolo attendono maligni il Concerto di Natale condotto dalla Bianchetti, con Albano e Marco Mengoni; le fiction cristiane, con le vicende di Gesù versione telenovela sudamericana e il Capodanno di Canale 5 con Little Tony, Paola e Chiara, e i Los Locos (!).

Essendo tanti e tali i pericoli forse è il caso di prendere la situazione di petto e farsi del male deliberatamente e consapevolmente. Visione di Natale consigliata: Babbo Natale contro i marziani, capolavoro trash del 1964, insuperabile per povertà di mezzi. Insomma, una visione più in linea con il mood post Manovra.

Buon perverso Natale a tutti gli amici cinefili!

Scritto da Barbara Nazzari.

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