the interview

Sarebbe facile fare dell’ironia e definire The Interview il Natale in Corea del Nord della coppia Seth Rogen e James Franco. Gli elementi ci sarebbero, ma non è solo simpatia umana per questi due incorreggibili cazzoni se ci permettiamo di andare un po’ più in profondità. Pur diventato un simbolo della libertà di espressione e della resistenza al cyber terrorismo, nonché il film più visto in vod di sempre, The Interview è in fondo un’onesta, trucida e stupida commedia demenziale sulla supremazia del midcult.

Orrore degli intellettuali più snob, il midcult è il nazional popolare delle nuove generazioni, ovvero l’insieme di quei personaggi, canzoni, film, tv, libri e social-fenomeni che raggiungendo milioni di persone nel mondo, possono facilmente colonizzare il nostro immaginario collettivo. Già con Facciamola finita Rogen, Franco e compagni si erano divertiti creando un corto circuito di vero, falso e verosimile attraverso un giudizio universale ferocemente indulgente con i divi del midcult. Per questo, quando un anno fa si era sparsa la voce che Rogen/Franco avrebbero osato rappresentare loro stessi intenti ad assassinare, per conto della Cia, il dittatore-spauracchio del mondo libero, eravamo già in fibrillazione: sarebbe stato dannatamente audace e divertente. Peccato che la notizia fosse imprecisa.

Immaginiamo infatti quanto sarebbe stato ben più interessante, e divertente, se il finto Kim Jong-un del film avesse voluto conoscere i veri Seth Rogen e James Franco e non i rispettivi personaggi fittizi, un producer e un conduttore di un programma tv sul (ma dai?) il midcult. Avremmo perso il finto outing di Eminem dello scoppiettante inizio, ma le successive deliranti cazzonaggini avrebbero assunto un significato ben più interessante. Perché a differenza di quanto compreso dai cyber terroristi nordcoreani (!?!) o mostrato nel suo “scoppiettante finale”, The Interview non prende in giro la Corea, ma rivolge la sua feroce autoindulgenza sull’America e i propri midcult.

E alla fine, anche senza i veri/finti Rogen/Franco, nonostante gli scivoloni nella comicità anale e l’immancabile sindrome di Judd Apatow Pan, The Interview resta un film divertente, spassoso e dalla morale ineccepibile: uccide più Katy Perry di un carro di buoi.

Scritto da Sara Sagrati.

Sara S
6,5