E’ morta lo  scorso 23 marzo l’ultima Diva di Hollywood, Elizabeth Taylor. Protagonista indiscussa della scena americana (e non solo) tra gli anni cinquanta e settanta, l’attrice dagli occhi viola resta sicuramente, nei nostri ricordi, come l’ultima icona del cinema holliwoodiano; ed è per questo che, nonostante un’assenza di quasi trent’anni dallo schermo, le sue interpretazioni più riuscite sono rimaste impresse, inesorabilmente, nell’immaginario di tutti (e il pensiero non può non andare a Cleopatra o a La gatta sul tetto che scotta).

Bambina prodigio, Liz,  esordisce a soli nove anni in There’s One Born Every Minute del 1942, l’anno successivo stipula un contratto con la Metro-Goldwyn-Mayer che la porta al successo con Torna a casa Lessi!, ma la fama arriverà realmente solo nel ’44 con Gran premio, vero trampolino di lancio per la sua carriera. A partire da questo momento, la Taylor comincia a collezionare un successo dietro l’altro e, nell’arco di una quindicina d’anni, riesce a regalare al suo pubblico interpretazioni memorabili. E’, per tre volte, nominata agli Oscar (L’albero della vita (1957), La gatta sul tetto che scotta (1958) e Improvvisamente l’estate scorsa (1959)), quando, finalmente, nel 61, vince quello come miglior attrice protagonista per Venere in visone (1960) e nel ’67, sempre come miglior attrice protagonista, per Chi ha paura di Virginia Woolf? (1966).

Se la sua carriera cinematografica non può non definirsi memorabile, questo non toglie lustro ad una vita privata e sentimentale che, allo stesso modo di quella interpretata più volte sullo schermo, può vantare momenti di grande intensità e ricchezza. Molti sono stati, infatti, gli amori della Diva.  Ricordiamo gli attori Michael Wilding e Richard Burton (con cui è convolata a nozze per ben due volte) e il cantante Eddie Fisher. Molti gli amici importanti e tra tutti basti pensare a Michael Jackson, compagno di viaggio durante gran parte della sua esistenza: “la leggenda” vuole che fu la stessa Liz a coniare per lui il soprannome di Re del pop. Un rapporto così intenso, questo, che la stessa Taylor lo aveva più volte definito come tra madre e figlio. Così non sorprende che l’attrice abbia, nelle sue ultime volontà, espresso il desiderio di essere seppellita accanto all’amico (e non accanto a Burton, il suo amore di sempre) nel cimitero di Forest Lawn Memorial Park a Glendale, Los Angeles

Ma il personaggio Liz non si esaurisce nel privato: Donna indipendente, fu sicuramente abilissima nel gestire le proprie attività, meritandosi, sul finire degli anni, l’appellativo di self-made woman plurimilionaria: nel corso della sua esistenza, ha infatti accumulato un patrimonio che ammonta a circa un miliardo di dollari grazie ad una gestione della sua attività di attrice, compiuta in completa autonomia, che le ha permesso di scegliere contratti sempre molto vantaggiosi; negli ultimi dieci anni, inoltre, era diventata la donna-marchio per i profumi White Diamonds e Passion prodotti da Elisabeth Arden guadagnando, così,  decine di milioni di dollari. Altro capitolo importante della storia di Liz è costituito dal suo impegno nel sociale, sappiamo infatti che fu sempre molto attenta all’attività umanitaria e partecipe a campagne per i diritti della persona. Celebre, nel corso degli anni ottanta, fu il suo impegno nella lotta contro l’AIDS e a favore dei diritti della comunità LGBT.

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Scritto da Rossella Carpiniello.