Il 16 dicembre 2015 milioni di persone tornano a mettere piede nella galassia, 38 anni dopo esserci sbarcati per la prima volta, nell’ormai lontano 1977.

L’immagine del giovane Luke Skywalker (Mark Hamill) che guarda l’orizzonte con i due soli al tramonto sognando avventure e una vita lontana dalla “sassaia” del suo pianeta d’origine resta ancora una delle più belle inquadrature dell’intera saga, e una metafora perfetta di quello che è, da spettatore, amare e guardare Star Wars: sognare di viaggiare con la fantasia verso avventure e terre lontane. E assistere a epiche battaglie nello spazio, ovviamente.

Riassumere la saga originale (Episodio IV – Una nuova speranza, Episodio V – L’Impero colpisce ancora, 1980, e Episodio VI – Il ritorno dello Jedi, 1983) è un compito quasi titanico, ma tentiamo.

Iniziando da “Una nuova speranza”.

Episodio IV ruota attorno al personaggio di Luke Skywalker, giovane contadino originario del pianeta Tatooine che, per una serie di (s)fortunati eventi si ritrova a lasciare il proprio pianeta e a seguire il maestro Jedi Obi-Wan Kenobi (Alec Guinness) e due droidi (C3PO, Anthony Daniels, e R2D2, Kenny Baker) alla ricerca della principessa Leia Organa (Carrie Fisher), guida dei ribelli che stanno cercando di distruggere l’Impero Galattico guidato dall’Imperatore (Ian McDiarmid) e dal suo generale, l’uomo col casco nero, Darth Vader (David Prowse). Partecipano, loro malgrado, alla ricerca e al salvataggio di Leia, il contrabbandiere Han Solo (Harrison Ford) e il suo vice, il wookie Chewbacca (Peter Mayhew), che accettano di trasportare il gruppo con la loro astronave, il Millennium Falcon.

Luke, contadino che sogna di fare il pilota di astronavi, si ritrova nel giro di una decina di minuti a contatto con un mondo che gli è estraneo: la Forza, l’ordine dei cavalieri Jedi, la scoperta che il padre mai conosciuto è stato ucciso da Lord Vader, la conferma dell’esistenza della ribellione, il fatto di poter diventare un Jedi come suo padre e, trovatosi di fronte al massacro della sua famiglia, decide di partire.

È ancora scioccante, per chi guarda, ritrovarsi catapultati, dopo i celebri titoli di testa a scorrimento e la gigantesca astronave della sequenza di apertura, in medias res, in un mondo fantastico di cui ti vengono consegnate le chiavi ma pochissime istruzioni per l’uso, ed è inevitabile empatizzare immediatamente con il personaggio di Luke che, in un battito di ciglia, si ritrova in un mondo sconosciuto e deve decidere dove andare e da che parte stare. Per sua fortuna, viene presto circondato da un’altra serie di personaggi che, vuoi per profonda convinzione morale e politica, vuoi per accidente, vuoi per tornaconto personale, decidono di combattere come lui l’Impero e il Lato Oscuro della Forza.

Il manipolo di improbabili eroi riesce sul finale ad assestare una poderosa sconfitta all’Impero, distruggendo la base spaziale della Morte Nera. La guerra contro l’Impero, tuttavia, non è che agli inizi: lo spettatore festeggia insieme ai protagonisti la prima vittoria, in attesa di poter nuovamente attraversare l’iperspazio…