Good Day for It, film del 2011 interpretato da Robert Patrick e Hal Holbrook, per la regia di Nick Stagliano, è la storia di Luke Cain, un ex criminale che, costretto ad abbandonare la donna che amava e la loro piccola figlia quindici anni prima, ritorna per regolare i conti con i suoi vecchi complici e riunire la sua famiglia.

Presentato al Sonoma International Film Festival nel 2011, Good Day for It è un crime movie indipendente a basso budget, ambientato nella desolata provincia della Pennsylvania, fra squallide tavole calde e sudici capannoni al cui interno si consumano brutali esecuzioni, mentre in sottofondo echeggiano malinconiche note folk e country.

Nick Stagliano, cineasta di un certo talento ma scarsamente prolifico – il suo film precedente, il corale Partita col destino, risale al 1998 – scrive e dirige un’opera dai toni mesti, visivamente povera, tuttavia non scadente. Benché l’andamento della trama, piuttosto lento, risenta dell’influenza del western, con la narrazione in unità di tempo e luogo debitrice di Mezzogiorno di fuoco, è nella caratterizzazione dei personaggi, e nei rapporti umani che si creano o giungono a maturazione, il maggior pregio del film: Stagliano, infatti, rivela discrete capacità di coinvolgere emotivamente lo spettatore nelle vicende personali dei protagonisti, uomini e donne comuni segnati da un passato drammatico e da un presente stagnante, cui non sembra concesso alcuno spiraglio verso il futuro. All’opposto che in prodotti dello stesso genere, come ad esempio Killer Joe, in questo caso la situazione di emergenza funge da catalizzatore perché si esprimano le qualità migliori dell’essere umano – la solidarietà, lo spirito di gruppo, la capacità di perdonare – ed è ancora la famiglia, specialmente il rapporto padre-figlia, in tutte le sue sfaccettature anche lievemente edipiche, il valore massimo cui aspirare.

Notevole il contributo del cast, composto in prevalenza da veterani del cinema d’azione dei decenni precedenti: il granitico Robert Patrick (Luke), l’ancora affascinante Samantha Mathis (la sua ex Sarah), e perfino i cattivissimi Lance Henriksen (il sadico capobanda Lyle) e Robert Englund (il violento sgherro Wayne) portano sui loro volti familiari e sui loro corpi ingrassati i segni impietosi del trascorrere del tempo, dando vita a una recitazione di stampo naturalistico piuttosto convincente. Mika Boorem, per quanto troppo grande per la parte della figlia Emily, aggiunge un po’ di freschezza all’insieme, ma il migliore è l’ottuagenario Hal Holbrook, noto alle generazioni più giovani come vecchietto saggio e gentile in Into the Wild, e già presente in Partita col destino: qui, nel ruolo di Hec, gestore della tavola calda vigoroso e battagliero nonostante l’età, ruba la scena.

Distribuito nelle sale americane in poche copie, Good Day for It è un piccolo film con l’anima, da recuperare nonostante gli evidenti limiti tecnici. Da noi è passato di sfuggita sulla TV digitale, doppiato in maniera mediocre, ma non ha ancora avuto alcuna distribuzione in DVD.

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