Michel Gondry è uno dei registi più importanti e conosciuti nel mondo del videoclip ed ora anche nell’ambito cinematografico.

Fin da piccolo è immerso nel mondo della musica e ben presto il giovanissimo autore diventa il batterista della band pop-rock Oui Oui, formata nel 1986 insieme ad un gruppo di amici. Il gruppo produce solo due album, intitolati, Chacun tout le monde e Formidable, per i quali Michel mette a disposizione la sua arte visiva di regista.

Dai suoi primi videoclip realizzati per il gruppo, invece, emergono i tratti caratteristici che accompagneranno tutta l’attività registica di Gondry: dall’accostamento surreale di elementi incoerenti, alla non linearità della narrazione, attraverso il difficile rapporto tra civiltà e natura, fino ad arrivare alla grandissima influenza dei ricordi d’infanzia e del sogno.

L’elenco di artisti con cui il regista ha collaborato è molto lungo. Tra i più conosciuti troviamo Björk, Lenny Kravitz, Massive Attack, Daft Punk, Beck, Sinead O’Connor, Rolling Stones, Foo Fighters, Stardust, Chemical Brothers, Kylie Minogue, White Stripes, ecc…

Inoltre, Michel utilizza il suo talento e la sua immaginazione per creare grandiosi spot pubblicitari come Smirnoff, Air France, Coca Cola, Adidas, Nike, riuscendo a far inserire il suo nome nel Libro dei Guiness dei primati con il titolo di regista più pagato al mondo per una sola pubblicità (lo spot jeans Levi’s Drugstore).

Nel 2001 segna il suo esordio come regista di lungometraggi con Human Nature; con tale film inizia l’intensa e meravigliosa collaborazione con  Charlie Kaufman, sceneggiatore anche del secondo film di Gondry Eternal Sunshine of the Spotless Mind, uscito nelle sale nel 2004 e vincitore di un Oscar per la “Migliore Sceneggiatura”.

In Eternal Sunshine, Michel Gondry e Charlie Kaufman danno libero sfogo alla loro genialità, rendendo viva e palpabile la scomposizione e la disgregazione della mente umana. Un viaggio a ritroso nella propria memoria per cancellare i ricordi passati con la persona che si credeva di amare, per poi scoprire di amarla ancora: questo è il tema centrale del film, tradotto in italiano Se mi lasci ti cancello (come rovinare un capolavoro).

L’inizio di Eternal Sunshine è un intreccio di pensieri sparsi del protagonista Joel (Jim Carrey) che si risveglia spaesato dopo una notte apparentemente insonne. Qualcosa di impulsivo gli dice di non andare al lavoro e così si reca in una spiaggia. Qui vede una ragazza vestita d’arancione con i capelli blu, Clementine (Kate Winslet). Gli si avvicina in treno, iniziano a parlare come se si fossero già conosciuti, magari in un’altra vita. Ritornano a casa insieme…

Avviene la svolta e ci troviamo improvvisamente catapultati indietro nel tempo. Da questo momento il regista traspone cinematograficamente la mente del protagonista come se fosse un paesaggio da esplorare, da manipolare e da distruggere. Infatti, ciò che ci vuole mostrare, attraverso inquadrature sfocate e un montaggio caotico, è la confusione dei pensieri, l’esistenza di una dimensione ulteriore che si apre dalla memoria di Joel e in cui realtà esterna e ricordi si mescolano, si compenetrano. Essi vengono rappresentati utilizzando il minimo dispiego dei mezzi tecnici: il regista crea infatti i suoi capolavori senza l’ausilio di effetti speciali digitali ma impiegando “trucchi” minimali realizzati direttamente davanti la macchina da presa.

Inversione di tendenza nel gennaio 2011 con l’uscita nelle sale dell’ultimo film del regista francese: The Green Hornet. Un film completamente diverso rispetto ai precedenti. Un cambio di rotta che, per chi ama Gondry, può far sorgere qualche dubbio.

The Green Hornet (Il Calabrone Verde) nasce nel 1936 negli Stati Uniti come programma radiofonico ideato da  George W. Trendle e Fran Striker. Nel 1940 la Universal Pictures decide di produrne una serie cinematografica in 13 episodi. Negli anni ’60 viene trasmessa dall’ABC l’omonima serie televisiva che fa conoscere al mondo un giovane Bruce Lee nel ruolo di Kato, l’assistente del protagonista.

Britt Reid (Seth Rogen), figlio ed erede del più grande magnate dei media di Los Angeles, è un uomo ricco e viziato, felice di condurre una vita senza scopi. Quando suo padre James Reid (Tom Wilkinson) muore, Britt incontra Kato, un impiegato della compagnia molto laborioso ed inventivo. Si rendono conto di avere le risorse per fare qualcosa di veramente utile nella loro vita: combattere il crimine. Britt decide così di diventare un supereroe mascherato, Il Calabrone Verde, che, per proteggere la legge, prima la infrange.

Riuscirà Michel Gondry a non deludere il suo pubblico anche in versione 3D? 

Scritto da Enrica Guariento.

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