Game of Thrones, il fantasy torna di serie
L’inverno sta arrivando: sia sulle foreste, sia sul castello in cui vive Eddard Stark, signore delle terre nord e futuro primo cavaliere del Re Baratheon. Un inverno fatto di giochi di palazzo, cospirazioni e matrimoni combinati per ottenere potere, a cui si aggiungono strane e mortali creature pronte a minacciare il regno del Re. Questi gli ingredienti della nuova serie televisiva fantasy Game of Thrones appena sfornata dall’americana HBO (il primo episodio è andato in onda il 17 aprile). Il telefilm nasce dalla penna di George R.R. Martin, autore dei romanzi che formano il ciclo delle Cronache del ghiaccio e del fuoco edito anche in Italia.
La trama è ambientata in un regno sotto assedio su più fronti: le terrificanti “ombre” che popolano i regni dell’estremo nord e un giovane Re sconfitto e esiliato che sta riorganizzando un esercito per riprendersi il trono ora in mano a Baratheon. Per gli amanti del fantasy tanta carne al fuoco, soprattutto se si considera che il prodotto non è destinato ad un pubblico teen e abbonda di spade insanguinate; insomma, la serie promette decisamente bene. Nei panni del cavaliere Eddard Stark, ormai unico guerriero fedele al Re, è l’attore Sean Bean, ovvero il buon vecchio Boromir de La Compagnia dell’Anello. Tutta la prima stagione di Game of the Thrones è composta da 10 episodi di circa un’ora l’uno ed è stata girata tra Scozia, Irlanda, Malta e Marocco con un budget di circa 50 milioni di euro (e si vede!). Non resta che aspettare pazienti lo svolgersi della trama, sperando che gli episodi mantengano la qualità della prima puntata.
Intanto per chi, come il sottoscritto, vorrebbe vedere Sean Bean sferrare fendenti con spadoni a due mani per il resto della sua carriera, consiglio di vedere il film Black Death. Cupo, ricco di superstizione e ambientato sullo sfondo di un’Inghilterra dilaniata dalla peste nera, il film narra la vicenda di un giovane monaco, la cui fede è combattuta dall’amore per una giovane ragazza, vuole lasciare il monastero in cui vive. L’occasione arriva quando il cavaliere Ulrich (interpretato da Bean, appunto) arriva al monastero richiedendo il suo aiuto per guidarlo ad un villaggio da cui provengono strane voci. Voci di sacrifici umani, demoni e strani rituali che Ulrich, assieme al giovane monaco e a un manipolo di guerrieri, intende sradicare da queste terre. Per farlo dovrà catturare il negromante a capo del villaggio e sottoporlo a giudizio del vescovo.
Scritto da Francesco Neri.
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