Game of Thrones 1×10: la recensione
Game of Thrones – “Fire and Blood” non poteva essere che un finale di stagione equilibrato e di transizione la cui funzione narrativa è quella di accompagnare lo spettatore verso la nuova stagione della serie che racconterà gli avvenimenti descritti nel libro in “A Clash of King”, secondo libro della saga “Cronache del Ghiaccio” e del Fuoco. Insomma se le emozioni forti finiscono con “Baelor” e con Eddard Stark, in questo episodio si raccontano le inevitabili e volendo ovvie conseguenze che il gesto di re Joffrey ha provocato.
“Fire and Blood” è anche il motto della casata Targaryen e della rinascita di Daenerys dopo la disperazione per la morte di Khal Drogo e del figlio che portava in grembo nato morto a causa dei sortilegi messi in atto per cercare di salvare la vita al marito. Rimasta sola, ad eccezione del fedele Jorah Mormont, senza più un esercito e una discendenza a Daenerys non resta che seguire il suo istinto per ritrovare una nuova e inaspettata progenie.
Intanto la notizia della morte di Eddard vola sulle ali dei corvi fino all’accampamento di Robb Stark, dove oltre al figlio si trova anche Lady Stark. Entrambi distrutti e pieni di rancore per l’avvenuto decidono comunque di salvare la vita al prigioniero Jaime Lannister per barattarla con quella delle figlie anche se il freddo giuramento è quello di uccidere tutti i Lannister. “We kill them all”. Anche gli uomini di Robb vedono in lui la possibilità di un riscatto del Nord accordandogli piena fiducia e nominandolo Re.
Dopo la sconfitta e cattura del figlio Jaime e l’esecuzione di Eddard la situazione si fa difficile per il vecchio Tywin Lannister conscio di non poter chiedere un armistizio e preoccupato per il modo irresponsabile di governare del perfido Joffrey. Il suo primo pensiero infatti è quello di mandare il figlio Tyrion, il folletto, a ricoprire l’incarico di primo cavaliere ad Approdo del Re. Tyrion obbedisce ma facendo le cose a modo suo.
Ad Approdo del Re la giovane Sansa è costretta a subire tutta la crudeltà di Joffrey e in cuor suo inizia detestarlo fino a pensare di ucciderlo. La piccola Arya invece, travestita da ragazzo, viene portata in salvo da Yoren, membro dei Guardiani della Notte, diretto a nord con alcuni carcerati e orfani pronti a prendere il nero.
Ora bisognerà attendere fino alla primavera dell’anno prossimo, data in cui la HBO manderà in onda la seconda stagione dello show. Una cosa è certa questa prima stagione di “Game of Thrones” si può indubbiamente considerare un successo sia in termini di qualità del prodotto sia in termini di ratings. E se ora non sapete come ingannare l’attesa, oltre a leggere la saga di G.R.R. Martin, da domenica 26 giugno non perdetevi la quarta stagione di “True Blood” che seguiremo per voi in contemporanea con gli stati uniti. Summer is coming…
Scritto da Francesco Neri.
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