La prima stagione di “Game of Thrones” non perde un colpo. Episodio dopo episodio l’universo letterario di R.R. Martin prende forma sul piccolo schermo mettendo in scena una sceneggiatura forte che aggiunge suspence e colpi di scena senza mai scadere o perdere ritmo; a completare il progetto un cast di attori davvero azzeccati e una buona regia.

Ma veniamo all’ultimo episodio, “A Golden Crown“. Tyrion Lannister, che si trova imprigionato nella fortezza di Nido dell’Aquila, riesce a sfuggire alla su condanna a morte utilizzando tutta la sua furbizia e intelligenza e conquistandosi l’amicizia del guerriero Bronn che lo rappresenta durante un duello mortale. Il personaggio di Tyrion è sicuramente tra i più affascinanti e nonostante la sua appartenenza ai Lannister si delinea come una persona di cuore lasciando intendere che giocherà un ruolo fondamentale  nella difficile situazione che sta investendo i sette regni.

Ad Approdo del Re troviamo Ned Stark, tornato primo cavaliere del Re, ancora gravemente ferito in seguito alla ferita alla gamba che ha chiuso l’episodio The Lion and the Wolf. Anche se le sue condizioni fisiche lo tengono inchiodato alla sedia Ned non rinuncia alle sue ricerche sulla morte di Jon Arrin scoprendo una bruciante verità sulla dinastia al trono: Joffrey Baratheon non è figlio del Re.  Inoltre Ned mette in atto una rappresaglia nei confronti dei Lannister accendendo sempre più la miccia dello scontro tra le due famiglie.

A dare il titolo all’episodio sono le vicende che avvengono al di là del mare nelle terre dei Dothraki dove Daenerys si dimostra molto più di una semplice regina. Sono passati appena sei episodi e Emilia Clarke (che interpreta la principessa appunto) è passata da ingenua e fragile ragazza consegnata con la forsa ad un destino che non voleva a regina fiera e coraggiosa, al contrario del fratello Viserys che, invidioso della sorella, minaccia lei e il figlio che porta in grembo senza considerare le conseguenze del suo gesto. Sua è infatti la sadica corona d’oro che da il nome all’episodio.

Scritto da Francesco Neri.

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