La storia di Capitan America
Vita (lunga), morte (multipla) e miracoli (a iosa) di Steve Rogers, figlio di immigrati irlandesi e incarnazione ipermuscolare del sogno ammeregano.
Un paio di settimane or sono abbiamo visto come nell’universo DC, in alcuni casi, per svecchiare i personaggi e tenerli al passo con i tempi le storie pubblicate negli anni 40 siano considerate appartenenti a un universo parallelo rispetto alle storie, sempre degli stessi super-eroi, pubblicate dagli anni 60 in avanti. Nell’universo Marvel questo non accade: vi sono sì più universi coesistenti, ma l’universo principale, la Terra 616, è, fin dagli anni 40, sempre la stessa. È così che Steve Rogers, alias Capitan America, è un veterano della seconda mondiale ancora vivo e pimpante nelle storie di oggi – questo grazie a una trovata che sarà utilizzata anche nel film in uscita nelle sale il prossimo 22 luglio.
Pubblicato per la prima volta nel 1941 dalla Timely Comics (la prima incarnazione editoriale della Marvel), e scaturito dall’immaginazione e dalle matite di Joe Simon e Jack Kirby, Steve Rogers/Capitan America è inizialmente un giovanotto che unisce un fisico esile e gracile a un profondo senso della patria, e che vorrebbe dare a tutti i costi una mano nello sconfiggere le infernali armate del Terzo Reich. Scartato alla visita di leva, accetta di sottoporsi a un esperimento militare per sviluppare le proprie capacità fisiche – esperimento che si rivelerà un completo successo, donando a Steve un corpo dalle capacità fisiche perfette, ma che, a causa dell’assassinio da parte di una spia nazista dello scienziato che aveva memorizzato l’esperimento senza trascriverlo, non sarà replicato su nessun altro essere umano. Usato prima come arma di propaganda e poi come testa d’ariete sul campo di battaglia dall’esercito americano, Capitan America finisce ibernato in un pezzo di ghiaccio al polo nord, in seguito al tentativo di disinnescare un razzo tedesco diretto verso gli Stati Uniti. Dato per disperso, viene ritrovato e risvegliato dopo vent’anni* da alcuni super-eroi nel frattempo comparsi nell’universo Marvel, i Vendicatori (ovvero Iron Man, Thor, Ant Man e Wasp), gruppo nel quale entra a far parte assumendone poi le vesti di leader. Seguono avventure più o meno bizzarre, vari cambi di identità e costumi, e una classica morte con rinascita**.
Icona patriottica e di gran successo commerciale, Capitan America è stato spesso utilizzato, nelle sue storie migliori, come elemento tramite il quale esprimere una inaspettata critica sociale e politica, anche con riferimenti storici precisi (come ad esempio il Watergate), che trovava la sua ragion d’essere proprio nello status del personaggio (una sorta di Nixon in Cina fumettistico).
Forse non tutti sanno che…
-lo scudo di Capitan America gli è stato consegnato direttamente da Franklin Delano Roosevelt.
-per un certo periodo Steve Rogers ha smesso i panni di Capitan America per indossare quelli di Nomad. Peccato che, indossando il costume di Nomad, gli sia capitato di inciampare nel suo stesso mantello.
-nelle varie ri-narrazioni dell’esperimento iniziale per donargli un corpo perfetto, a volte Steve beve un preparato miracoloso, a volte gli viene iniettato un siero segreto (detto siero del super-soldato), a volte viene irradiato con dei non meglio precisati vita rays – a volte, infine, si becca tutti e tre i trattamenti assieme (ah, la cara, vecchia sperimentazione scientifica in tempo di guerra!).
-sempre per quanto riguarda lo scudo, il materiale di cui è composto è il vibranium, una particolare lega metallica che non viene scalfita neppure dagli artigli d’adamantio di Wolverine.
-Capitan America e Wolverine si sono incontrati più volte durante la Seconda Guerra Mondiale (Wolverine era arruolato nell’esercito canadese); anche Nick Fury (nei film Iron Man e Iron Man 2 interpretato da Samuel L. Jackson in una versione riveduta e modificata del personaggio originale) è stato commilitone di Capitan America.
-fra i fan, e soprattutto su internet, si è spesso fantasticato su di un possibile rapporto, ben più stretto della pura amicizia, fra Steve Rogers e Tony Stark.
-il primo Capitan America è stato un afro-americano, Isaiah Bradley (si tratta di un particolare aggiunto di recente, all’interno di una storia nella quale si narra di come i primi esperimenti con il siero del super-soldato fossero stati condotti su soldati afro-americani).
* vent’anni quasi effettivi: la pubblicazione della testata a lui dedicata si era infatti conclusa sul finire degli anni 40, e la sua successiva ricomparsa risale al numero 4 dei Vendicatori del 1964.
** entrambi eventi molto recenti (nel 2007 la morte, alla fine dell’evento Civil War nel quale tutti i personaggi Marvel si erano divisi fra Iron Man, che appoggiava una legge per l’identificazione e la registrazione statale obbligatoria di tutti gli essere umani dotati di super-poteri, e Capitan America, che invece si opponeva a tale legislazione; nel 2010 la rinascita, dopo una tortuosa serie di viaggi nel tempo, dislocazioni temporali, clonazioni, sostituzioni mentali e compagnia briscola) (il solito, insomma).
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Cap was right! 🙂
Io c’ho l’ovvio debole per Peter Parker, e ultimamente m’è piaciuto parecchio il Reed Richards scritto da Jonathan Hickman. Settimana prossima mi sa che scrivo due righe sui cattivi del prossimo Batman del Nolan.
Fra tutti i super eroi Marvel il Cap è sicuramente fra i miei preferiti, insieme ad Iron man (civil war è stata un tormento per me)
Thor e Namor. Come negli altri articoli, ho letto cose che però ignoravo. Aspetto quindi altri approfondimenti 🙂