verso sud the hateful eight lucca comics and games

Alla presentazione della prossima edizione di Lucca Comics & Games, la ventesima, il direttore Renato Genovese ha detto che la manifestazione non è un evento di fumetti ma “un grande intrattenimento pop“. Pop. Che strano termine. C’è stato un tempo in cui era considerato un aggettivo offensivo, banale, nonostante, letteralmente, significhi “condiviso”. E nell’era dei social network, non c’è nulla di più importante, tanto da aver trasformato il pop in merce inestimabile.

L’intrattenimento, infatti, è cambiato. C’era un tempo in cui i fumetti erano considerati cosa per bambini o una nicchia per sfigati. C’era un tempo in cui i videogiochi erano una sottocultura. E ancora oggi c’è chi pensa che la Rete sia un universo parallelo fatto di gattini, teorie del complotto e pornografia. Se negli anni ’80 ci si divideva tra dark e paninari, oggi, epoca in cui “i costumi” si sono uniformati e i canali di intrattenimento pop si sono moltiplicati, ci si divide tra follower: è l’oggetto della nostra passione che ci caratterizza e ci unisce agli altri, si tratti di cartoni animati, cantanti, videogame, serie tv, film o youtubber.

E il cinema è particolarmente galeotto, anche oggi nell’epoca del digitale: tutto è accessibile e globalizzato, e quindi potenzialmente sterminato. E quando un film diventa popolare, quindi condiviso, pone le basi di una memoria collettiva su cui costruire il futuro, si tratti di Star Wars che unisce le generazioni o delle community dei follower degli youtubber. È l’intramontabile forza delle immagini in movimento e la magia che sa esercitare sul pubblico.

Il 4 febbraio prossimo uscirà The Hateful Eight di Quentin Tarantino, di cui alcune clip in anteprima saranno presentate proprio a Lucca. Un western pensato per contrastare la tendenza a semplificare il cinema, a renderlo più leggero e “mobile”. Sarà un successo, anche (soprattutto?) tra i follower degli youtubber. Perché Tarantino è il più pop di tutti, nonostante una volta fosse un brufoloso nerd fissato con i film di nicchia. Una nicchia che si è evoluta. Perché se è vero che tutto cambia, è anche vero che nulla cambia, ma si trasforma. E verso sud, nel far west del paese in cui pop è bello e significa “roba buona e condivisa”, certi film li amavamo anche una volta. Perché il buon pop sta al futuro dell’immaginario collettivo, come Franco Nero sta a Quentin Tarantino. E il riferimento non è per niente casuale.

Scritto da Sara Sagrati.