verso sud stellette fringe

Sempre e ancora stellette, gioia e dannazione del critico e del pubblico. A cosa serve la critica? Ce lo siamo chiesto qui parecchie volte, se lo chiedono in molti, ed è evidente che il pubblico si fida sempre meno, considerando che i film a cinque stellette vengono spesso pre-giudicati dagli spettatori come dei mappazzoni insopportabili. Ma con alcune eccezioni. E non parlo solo del successo di Babadook in questa estate cinematografica, o delle code per vedere la retrospettiva di Ozu. Ci sono isole dove le stellette ancora contano. E molto.

In qesto momento a Edimburgo è appena iniziato il Fringe Festival, uno dei festival di teatro indipendente più grande e famoso al mondo. Per quasi tutti il mese, la città si trasforma in un immenso palcoscenico dove vanno in scena più di 3000 spettacoli, contemporaneamente al Theatre Festival, al Tatoo (il festival delle bande militari di cormamuse) e al Book Festival. Tralasciando il discorso su come questa piccola città scozzese riesca a gestire questo carico organizzativo (e lo fa alla grande!), quello che colpisce visitando il Fringe è quanto contino le stellette. Non stiamo parlando di cinema, certo, ma in una tale mole di offerte, avere critiche positive diventa necessario per farsi notare e riuscire a riempire le sale, che vanno da capacità minime (20 posti) fino ad arene da centinaia di posti.

In ogni angolo della città ci sono performer, volantinatori, imbonitori che invitano turisti e passanti a vedere spettacoli diversissimi tra loro, senza mai essere invadenti, e appuntandosi le proprie stellette come un fiore all’occhiello. La corsa dei partecipanti a ricevere recensioni è estenuante, ma nel totale rispetto reciproco dei ruoli: noi ci esibiamo e voi ci giudicate, sperando che vi piaccia e se sarà così, buon per noi. E il pubblico si fida.

Una vera lezione per chi è abituato a uffici stampa che impongono ai giornalisti embargo anche sui tweet, per chi vede il cinema diventare sempre più prodotto e sempre meno gioia della condivisione e dell’esperienza comune. E allora, per una volta, invitiamo a non andare verso sud, ma verso nord, nel paese dove le stellette contano. E lo fanno nella maniera giusta, come consiglio, indirizzo, spiegazione, passione. Theatre does is better!

Scritto da Sara Sagrati.