EditorialediBlogger Erranti,3 luglio 2015
Verso Sud, in direzione VOD
Ormai è confermato da settimane: a ottobre Netflix sbarca in Italia. Per chi non avesse la minima idea di che cosa sia Netflix, diciamo che si tratta di un servizio online di visualizzazione legale di film e serie tv (VOD: video on demand), che permette di godersi il contenuto che si preferisce quando si vuole, come si vuole, dove si vuole, a un prezzo mensile costante. Nato come sito da cui noleggiare film e videogiochi a domicilio (via posta!) ha saputo intuire dove stava soffiando il vento, anticipando tutti e costruendosi un catalogo sterminato di titoli tra cui scegliere, lanciandosi da qualche anno anche nella produzione di serie originali (House of Cards, Orange Is the New Black, Daredevil, tanto per citarne alcune).
Seguito a ruota da altri competitor, come Hulu e Amazon Instant Video, ha rilanciato un settore in balia della pirateria, del calo di presenze nelle sale e di interesse sugli altri media (il cinema in tv si vede sempre meno), mettendo un costante segno + sui trend di crescita economica, tanto da raggiungere oltre 60 milioni di utenti (LEGALI!) tra Usa, Canada, Uk, Svezia, Olanda, Germania, Francia. Tanto per capirci, qui stiamo parlando di un unico servizio che, cifre alla mano, sembra tenere in piedi un intero settore.
Da anni in Italia nascono costantemente petizioni online per far arrivare Netflix in Italia, senza successo, se non l’ira degli operatori nostrani intenti, con fatica, a lanciare anche da noi un servizio che altrove funziona. In molti hanno identificato le cause del mancato arrivo di Netflix nel nostro paese nell’arretratezza delle infrastrutture tecnologiche, nell’analfabetismo digitale e in altri difficoltà legate alla connessione. Vero, verissimo, o almeno questa era la “scusa” ufficiale. Eppure i problemi erano anche altri.
Il successo di Netflix dipende anche dalla qualità del servizio: semplice, immediato e ricco, dove è possibile trovare qualunque film o serie possa venire in mente. Noi questa qualità ce la scorderemo, perché la distribuzione italiana pone veti e resistenze forti alla disponibilità dei propri contenuti. Risultato? Il catalogo di Netfilx per l’Italia sarà molto simile a quello di Infinity, con titoli nuovi disponibili all’interno di finestre temporali brevi (è la legge, bellezza), library limitate e ricche di straight to video o film omnipresenti sui palinsesti televisivi, in chiaro e non. Per di più con un grande paradosso: per almeno un anno, Netflix non potrà proporre le sue produzioni di maggior successo. House of Cards sarà in esclusiva su Sky e Orange Is the New Black su Mediaset Premium.
Ma allora perché oggi? Perché a queste condizioni sfavorevoli per l’utenza e simili alla concorrenza nostrana? Non sarebbe stato meglio attendere ancora qualche mese per proporre un servizio all’altezza delle aspettative e alle decantate meraviglie degli amici che vivono all’estero? Chissà, non possiamo sapere cosa si nasconde dietro alle strategie economiche. Di sicuro tra i due litiganti satellitari godrà lo streaming, perché comunque vada il mondo sta andando verso sud, anzi verso vod. E non c’è blockbuster che tenga…
Scritto da Sara Sagrati.