EditorialediGiampiero Raganelli,23 maggio 2015
Verso Sud, ma… go west!
Festival di Cannes 2015
Go West è un indimenticabile successo dei Pet Shop Boys, tra le cose più evocative degli anni Novanta. Go West è la canzone che tutti cantiamo a Cannes dopo aver visto il film Mountains May Depart di Jia Zhangke. Si scopre così che la globalizzazione della cultura popolare era già arrivata in Cina all’epoca, anche se da poco, e anche per i cinesi quel motivo è molto importante, perché è il ricordo di un momento di euforia economica, un senso di onnipotenza per un vasto paese appena convertito al capitalismo, che di colpo vede manifestarsi le sue grandi potenzialità e ricchezze. Mentre per noi Go West evoca tutt’al più ricordi calcistici. Ma per i cinesi la direzione da prendere era in realtà quello che per loro è l’Est, gli US, la California, l’Australia. Così come sulla Croisette, il punto cardinale di riferimento è ancora l’Est. L’incredibile vitalità del cinema orientale si è manifestata in tre film importantissimi, tutti dei capolavori. Oltre al cinese Jia, anche il taiwanese The Assassin di Hou Hsiao-hsien e il thailandese Cemetery of Splendour di Apichatpong Weerasethakul. Il film di Jia è un film sul tempo, sui rapporti umani in relazione con lo scorrere del tempo, e con la Storia. Un nuovo tassello nell’opera del regista sullo sviluppo, disordinato e contradditorio, del suo paese. Il taiwanese Hou Hsiao-hsien si rifugia invece nel passato, nella Cina del Periodo Tang, alveo del genere wuxia che ormai, dopo essere stato confinato a Hong Kong dalla Rivoluzione Culturale di Mao, è esploso nel mercato della madrepatria, coinvolgendo grandi autori come mestieranti di genere. Ma Hou fa qualcosa di completamente diverso, confezionando un racconto al femminile che dalla letteratura di genere riprende la figura della fanciulla cavaliere errante. Più visceralmente orientale il film di Apichatpong, opera che tratta della caducità della vita attraverso la compresenza di reale e sovrannaturale, spiriti e uomini, un tema che torna tra l’altro anche in un altro film presentato a Cannes: Journey to the Shore di Kiyoshi Kurosawa. Ambientato in un ospedale tra le palme, il film di Apichatpong non riceverà però a Cannes nessuna palma, essendo stato vergognosamente relegato alla sezione Un Certain Regard. Ci saranno palme invece per Jia o Hou? Ogni altro risultato sarebbe scandaloso.