Whedon in 4. Serenity: la recensione
You know what the first rule of flying is? Love. […] Love keeps her in the air when she ought to fall down.
Prima del kickstarter che ha portato alla realizzazione di Veronica Mars – Il film nel 2014, i fan seriali avevano vinto un’altra leggendaria battaglia per riportare in vita – seppur brevemente – un’amatissima serie cancellata troppo presto, con l’intento di darle una più degna conclusione in versione cinematografica: l’uscita nelle sale di Serenity. Scritto e diretto nuovamente da Joss Whedon, creatore della serie di cui Serenity è la tardiva e sofferta conclusione, Firefly, il film è stato prodotto dalla Universal che, credendo particolarmente nel progetto e convinta dall’incredibile affetto e attaccamento dimostrato dai fan dell’universo western-spaziale, decise di acquisirne i diritti dalla Fox. Serenity, quindi, viene realizzato con un budget abbastanza considerevole, che permette alla produzione di inserire effetti speciali e sequenze spaziali impensabili nella serie, dominate dall’omonima, malconcia astronave, protagonista silenziosa della storia.
Il film, pur essendo di fatto realizzato per il pubblico che aveva così fortemente amato la serie, è in realtà scritto per essere visto anche da non addetti ai lavori. Whedon, dovendo scegliere alcune delle moltissime storie possibili lasciate in sospeso, decide di concentrarsi in particolare su quella dei fratelli River (Summer Glau) e Simon (Sean Maher) Tam. River è un’enfant prodige rapita dalla perfida Alleanza che governa l’universo di Serenity per oscuri esperimenti, che l’hanno trasformata in una ragazza instabile e in un’arma letale, pronta a trasformarsi in una combattente al segnale di trigger nascosti. Sam riesce a liberarla e insieme iniziano a viaggiare sulla Serenity: l’inizio del film ricostruisce di fatto l’inizio della serie. L’equipaggio della nave di misfits, contrabbandieri e reietti della società, capitanato dal sergente Mal Reynolds (Nathan Fillion), ritorna al completo nel film. Reduce solitario di guerra, Mal ha da tempo scelto di nascondere se stesso e le poche persone che considera una vera famiglia dagli occhi dell’Alleanza, e di dedicarsi al contrabbando. La presenza di River e Sam sulla nave, e la volontà dell’Alleanza di recuperare il proprio investimento rintracciando River, lo costringeranno a combattere un’ultima grande battaglia a difesa dei propri ideali. Una battaglia che – trattandosi di Whedon – lascerà sul campo almeno un paio di vittime, per turbare i sonni dei fan.
Dolente, sporco e ruvido come Firefly, Serenity non è e non può essere che un premio di consolazione per tutti coloro che avevano investito tempo ed emozioni nelle avventure western-spaziali dei browncoats. Riportare la Serenity in volo è stato, da parte di Whedon e del cast, un grande atto d’amore nei confronti di chi aveva amato la storia tanto da farla ritornare in volo un’ultima volta.
Lucia T. | ||
8 1/2 |
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