La giuria del Torino GLBT Film Festival non ha dubbi: alla fine dell’arcobaleno c’è A novela das 8 di Odilon Rocha, il tesoro queer 2012. A Luciana Littizzetto il premio Dorian Gray. Le file irregolari fuori dal Cinema Massimo, gli applausi in sala e i commenti appassionati del pubblico, sono invece il ricordo più bello della 27esima edizione.

Il nostro colpo di fulmine è Skoonheid di Olivier Hermanus (prossimamente in DVD edito da Queer Frame), una pellicola in cui il protagonista non parla quasi mai, ma il non detto è angoscia e l’orrore è dietro l’angolo. Il documentario necessario, essenziale e indispensabile è Call Me Kuchu (premio del pubblico 2012), per aver mostrato con brutale chiarezza la vita di merda del popolo GLBT in Uganda: tra gli artefici Rolling Stones, quotidiano dedito a “smascherare” pubblicamente i gay e le lesbiche del paese, con richiesta d’impiccagione. Una menzione va anche a I am a woman now, che, senza facili sentimentalismi, mostra la vita meravigliosa di quattro trasngender operati a Casablanca negli anni ’60. Nessuna lacrima, solo tanta favolosità.

Il premio errante alla colonna sonora va al punk Unmade Beds, per le interessanti band underground senza etichetta, scoperte per i locali di Londra dal regista Alexis Dos Santos. Nel film c’è anche una kitsch track tutta italiana: Ti amo dei ricchi e poveri. Il corto rivelazione è l’israeliano Me’Ever La’Chalon, amore e rapporti familiari, per la capacità di dire tutto attraverso un silenzioso e ironico gioco di sguardi. Premio sulla fiducia a “The Perfect Family“, perché il premio cattolica dell’anno è geniale a prescindere. Infine, vogliamo unirci al giubilo internazionale per Weekend di Andrew Haigh: un acuto viaggio di analisi e introspezione generazionale tra paure, etichette sociali e relazioni sentimentali.

Le calze bianche non sono mai state così chic, grazie Torino GLBT Film Festival!

Concorso lungometraggi

A novela das 8 di Odilon Rocha (Brasile 2011).

Concorso documentari

Trans di Chris Arnold (Usa 2012).

Concorso cortometraggi

The Lesson di Paul Metz (Giappone 2011).

Menzione speciale della giuria: Down Here di Diogo Costa Amarante (Portogallo 2011).

Premi del Pubblico

Concorso lungometraggi: Parada (The Parade) di Sđrjan Dragojević(Serbia/Slovenia/Croazia 2011).

Concorso documentari: Call Me Kuchu di Malika Zouhali-Worral e Katherine Fairfax Wright (Usa 2012).

Concorso cortometraggi: Tsuyako di Mitsuyo Miyazaki (Giappone 2011).

Queer Award

Mosquita y Mari di Aurora Guerrero (Usa 2011).

Menzione speciale della giuria: Dicke Mädchen di Axel Ranisch (Germania 2011).

Fonte: Torino GLBT Film Festival

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