La sigla del 29esimo Torino GLBT Film Festival, con tanto di colbacco e bambole russe, suona come una scelta programmatica dal messaggio universale: Love always wins!, l’amore vince sempre. Una dichiarazione d’intenti nata dall’esigenza di non rimanere in silenzio di fronte all’attuale situazione della comunità GLBT in Russia. È dunque urgente racontare il bello della diversità a un pubblico ancora più vasto e diversificato, a partire dal restyling internazionale della kermesse, da quest’anno intitolata Torino Gay & Lesbian Film Festival (#TGLFF per gli smanettoni di Twitter). Ad aprire la rassegna, la commedia Azul y no tan rosa (Blue and Not So Pink) dedicata al rapporto padre-figlio, il tutto inaugurato dall’icona queer più venerata dalla gioventù arcobaleno degli anni ’90: Ambra “T’appartengo” Angiolini. C’è anche il “guilty pleasure” Orietta Berti in concerto. Ecco cosa propone il Cinema Massimo di Torino dal 30 aprile al 6 maggio: 137 pellicole provenienti da 40 nazioni, 7 anteprime mondiali, 3 anteprime internazionali, 6 europee e 72 nazionali.

Iniziamo “Dalla Russia con amore“: non poteva chiamarsi diversamente il nuovo appuntamento con il cinema militante dedicato alle lotte della comunità GLBT di ieri e oggi, siano esse battaglie personali o di un’intera generazione. La combattiva Vladimir Luxuria introdurrà la proiezione in anteprima mondiale di Campaign of Hate: Russia and Gay Propaganda, in programma giovedì primo maggio. Il documentario, diretto da Michael Lucas, racconta la drammatica situazione della comunità GLBT nella Russia di Putin.

Fra i documentari in concorso è The Dog il must-see della 29esima edizione, in arrivo direttamente dall’ultima Berlinale. Diretto da Allison Berg e Frank Keraudren, il lungometraggio, in programma il 4 maggio, racconta la vera storia di John Wojtowicz, l’uomo che ispirò Quel pomeriggio di un giorno da cani, cult firmato Sidney Lumet.

E dalla selezione Berlinese non potevano mancare i vincitori dei Teddy Award 2014, l’orso d’oro dedicato al cinema GLBTQ: si tratta di Der Kreis (The Circle) dello svizzero Stefan Haupt e di Hoje eu quero voltar sozinho (The Way He Looks) del brasiliano Daniel Ribeiro (sabato 3 maggio), versione “estesa” dell’omonimo cortometraggio che nel 2011 vinse il Concorso cortometraggi proprio al Torino GLBT Film Festival.

Nell’Open Eyes dedicato al regista sudcoreano Leesong Hee-il, c’è Ya-gan-bi-haeng (Night Flight), altro grande successo da Berlino, storia d’amore e bullismo in Corea del Sud, in programma venerdì 2 maggio.

C’è anche un po’ di Venezia nel programma della 29esima edizione: dalla proiezione di Tom à la ferme di Xavier Dolan, in concorso all’ultima mostra del cinema, al premio alla carriera “Dorian Gray” conferito a Emma Dante, nota scrittrice e regista, reduce dal successo veneziano di Via Castellana Bandiera.

Tra le altre sezioni, il focus sull’amore al femminile di Lez Drama!, in cui spicca il curioso Les adieux à la reine del francese Benoît Jacquot, racconto romanzato dell’amore proibito fra Maria Antonietta e la duchessa di Polignac. A guidare il cast, due protagoniste bomba come Diane Kruger e la straordinaria co-protagonista di La vita di Adéle, Léa Seydoux.

Con la sezione Cinemascape Celebration il TGLFF ricorda Derek Jarman, a vent’anni della scomparsa, con la versione restaurata di Caravaggio, l’attore Philip Seymour Hoffman con Flawless di Joel Schumacher e il grande Lou Reed con Lou Reed’s Berlin, diretto da Julian Schnabel, entrambi scomparsi di recente. Ci sarà poi un omaggio ai 60 anni della RAI.

La famiglia arcobaleno sarà infine un’altra colonna portante del festival, in concomitanza con la giornata internazionale dell’eguaglianza familiare, in programma a Firenze il prossimo 4 maggio. La sezione Famiglie 2.0 racconterà le vecchie e nuove parentele all’interno di una società che sta rapidamente cambiando, come il documentario Prima di tutto, un diario girato nell’arco di due anni tra gli USA e l’Italia per raccontare l’esperienza di una coppia alle prese con la gestazione per altri. L’appuntamento genitori e figli è fissato per Domenica 4 maggio, in occasione della proiezione di Brave – Ribelle, lungometraggio Pixar con protagonista la prima Disney Princess senza “Azzurro”, simbolo d’emancipazione per una nuova generazione di bambini.

E con un pubblico così vasto e diversificato, la 29esima edizione del Torino GLBT Film Festival è ancora più necessaria per veicolare informazioni, cultura e immagini attraverso quel cinema consapevole che è innanzitutto conoscenza, prima che racconto. Propaganda GLBTQ, da Torino con amore.

Fonte: TGLFF

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