Silent Hill – Revelation: la recensione
Silent Hill – Revelation è un film diretto da Michael J. Bassett e interpretato da Adelaide Clemens. A sei anni di distanza dai fatti narrati in Silent Hill, l’ormai diciottenne Sharon vive una vita da fuggiasca con il padre Christopher, cambiando di tanto in tanto casa e nome. Tormentata da incubi che sembrano reali e inseguita da mostruosi sicari, la ragazza si ritrova costretta a tornare a Silent Hill, per chiudere una volta per tutte i conti con il suo terrificante passato.
Già in cantiere dal 2010, questo secondo film tratto dalla serie di videogames survival-horror distribuita dalla Konami si dimostra da subito un passo indietro rispetto al prototipo del 2006. Nel duplice ruolo di regista e sceneggiatore, il britannico Michael J. Bassett appare incerto sulla strada da percorrere: se l’inizio ripropone fedelmente la struttura del terzo capitolo della saga videoludica, col passare dei minuti la storia si disperde in una serie di rimandi ai primi due capitoli poco approfonditi e alquanto confusi, con personaggi appena abbozzati e soluzioni narrative decisamente scontate.
Di conseguenza, la ricchezza visiva della messinscena – forte di una fotografia sporca e granulosa e di alcune idee piuttosto interessanti, come il mostro aracnide composto da pezzi di manichini e le infermiere-fantoccio che prendono vita ad intermittenza – non basta più a garantire quell’atmosfera misteriosa e inquietante che aveva decretato il successo del gioco: l’interesse verso la storia e i protagonisti si esaurisce presto, venendo meno anche quegli spunti di critica nei confronti dell’integralismo religioso presenti nel primo film. La setta di fanatici ha infatti, in questo caso, altri obiettivi (ripresi pari pari dalla versione per consolle), ma perde completamente di efficacia, facendo rimpiangere gli eccessi del prolisso Roger Avary. Lo stesso vale per il mostro Pyramid Head, la cui funzione nella trama è ancora meno determinante che nel prototipo, a parte girare per la città fantasma menando fendenti a casaccio.
Riguardo agli interpreti, la graziosa australiana Adelaide Clemens – fisicamente un misto fra Michelle Williams e Carey Mulligan – se la cava bene nel ruolo dell’adolescente tormentata, evitando gli eccessi di isterismo cui il personaggio si sarebbe prestato. Lo stesso non si può dire di Kit Harington (il Jon Snow di Game of Thrones), che nel ritratto di Vincent appare piuttosto in ombra e penalizzato da uno script che non ne approfondisce per nulla il rapporto di sottomissione nei confronti della madre fanatica Claudia, nuovo capo della setta, interpretata da una glaciale Carrie-Anne Moss. A mezzo servizio anche Sean Bean e Deborah Kara Unger, che riprendono rispettivamente, e senza aggiungere nulla, i consueti ruoli del padre di Sharon e della dannata Dahlia Gillespie. Eccessivo come sempre, invece, Malcolm McDowell, nei panni di un fanatico che vive rinchiuso in manicomio.
L”utilizzo del 3D stereoscopico è, infine, ineccepibile, soprattutto nel riprodurre l’effetto della cenere che avvolge Silent Hill, e nella sequenza della giostra stregata: peccato che una simile attenzione ai dettagli tecnici non vada di pari passo con altrettanta cura sul piano del racconto, finendo col fare di Silent Hill – Revelation l’ennesimo popcorn-movie adatto a un pubblico di consumatori, ma nulla di più.
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Regista: - Sceneggiatore:
Cast:
“I knew Leo G. Carroll, was over a barrel, when Tarantula took to the hills.” 😀
Ti consiglio, a tal proposito, Tarantula di Jack Arnold… E’ un vecchio film di fantascienza degli anni Cinquanta, con un ragno che diventa sempre più grosso. Per girare le scene col mostro sono stati utilizzate vere tarantole riprese con lenti ingrandenti, quindi l’effetto disgusto, nonostante sia passato parecchio tempo dalla sua uscita, è ancora assicurato.
Meno male che il buon Kit è sempre una certezza, è confortante sapere di poter contare sulla sua immobilità facciale! 🙂
Quanto ai ragni… dopo il mostraccio di It, mai più!
In questo caso il ragno gigante è una delle poche idee decenti del film, anche se sembra uno dei giocattoli-freaks di Toy Story!
Kit Harington è abbastanza inespressivo, non so se anche in GoT è così, ma qui non brilla certo per carisma!
*Harington
Si sa che i ragni giganti rovinano i film 🙂 Ma Kit Harrington cambia espressione ogni tanto o usa la stessa posa statica di GoT?