El botón de nácar: la recensione
Con il toccante e suggestivo El botón de nácar (Il bottone di madreperla), il Maestro cileno Patricio Guzmán si aggiudica il premio Best Film Unipol Award del Biografilm Festival 2015, che va ad aggiungersi all’Orso d’Argento per la sceneggiatura conquistato alla Berlinale 2015 e ai riconoscimenti per i lavori precedenti (fra gli altri, l’European Film […]
Honeymoon: la recensione
Nel sottobosco dell’horror indipendente americano del 2014, il boschivo Honeymoon dell’esordiente Leigh Janiak si ritaglia un posto di tutto rispetto lontano dai riflettori del grande schermo – e della distribuzione italiana – ma con sortite dalla penombra alla luce sia nelle tante classifiche dei “best horror” di fine anno, sia, soprattutto, in qualche festival, come […]
Forza maggiore: la recensione
Vincitore del premio della giuria nella sezione Un Certain Regard a Cannes 2014, Forza maggiore, dello svedese Ruben Östlund fu definito dalla critica una delle sorprese del Festival. In linea con le aspettative, il lungometraggio si conferma un prodotto intelligente e ben riuscito. I presupposti narrativi che il regista mette in scena sono solo apparentemente […]
Youth – La giovinezza: la recensione
Presentato in concorso al Festival di Cannes appena terminato, Youth è il settimo lungometraggio di Paolo Sorrentino. Accolto con qualche riserva dalla critica cinematografica in occasione dell’anteprima alla Croisette, il film è ambientato in un hotel di lusso immerso nelle Alpi svizzere, luogo di relax che ospita una clientela quanto mai eterogenea e originale. Un’ambientazione […]
Mad Max – Fury Road: la recensione
A trent’anni dall’ultimo capitolo della trilogia originale, l’australiano George Miller torna a narrare le gesta dell’antieroe anni Ottanta Max Rockatansky in Mad Max: Fury Road, con Tom Hardy al posto di Mel Gibson nel ruolo eponimo. La scelta di liquidare il background del personaggio e i fatti che hanno portato al presente della narrazione in […]
Il Racconto dei Racconti: la recensione
Il cinema di Matteo Garrone ha sempre giocato su una continua tensione tra iperrealismo e metafisica, tra naturalismo e tendenze al surreale; dagli horror dell’anima L’Imbalsamatore e Primo amore, a quello che rimane forse il suo film in assoluto migliore: Reality, dove l’iperrealismo di facciata assume una connotazione sempre più onirica, quasi irreale, man mano […]