La metamorfosi del male: la recensione
LA METAMORFOSI DEL MALE DI WILLIAM BRENT BELL. Un tranquillo week-end di paura per la famiglia Porter: padre, madre, figlio e cane in campeggio, con un intruso che sbrana. Lei sopravvive, e le sopravvivono flashback confusi: l’assassino era alto, peloso, magro, assetato – letteralmente – di sangue. I sospetti ricadono sul disadattato Talan. La giovane […]
TFF 2014 – I Film di “After Hours”
In un festival come quello torinese che dichiara di avere come uno degli obiettivi principali quello di dialogare con i generi e le loro ramificazioni meno banali e conosciute, fondamentale diventa la sezione After Hours. Protagonista il cinema horror, eplicito e sfiorato, puro e mescolato con altri generi, innovativo e tradizionale, e fili conduttori la […]
Horror Ketchup – Le tombe dei resuscitati ciechi: la recensione
Tra i mille modi di essere zombie dopo La notte dei morti viventi di George A. Romero, uno dei più tenebrosi e precoci fu quello incarnato dagli scheletrici templari dello spagnolo Amando de Ossorio ne Le tombe dei resuscitati ciechi: eretici che risorgono di notte per seminare morte e terrore, guidati da una sorta d’istinto […]
1303 – 3D: la recensione
L’immagine simbolo di 1303 – 3D di Michael Taverna si condensa come un ectoplasma a cui non si vorrebbe credere: il temibile fantasma sfodera dal proprio armamentario del terrore nientemeno che una poderosa spinta all’inquilina dell’appartamento infestato. Beninteso, però: è una spinta in 3D. il problema resta l’assenza di spinte creative, in un’infestazione di banalità […]
La stirpe del male: la recensione
L’horror in presa diretta continua a registrare proseliti. Le videoregistrazioni ritrovate (found footage) segnano anche La stirpe del male di Matt Belinelli-Olpin e Tyler Gillett, ma il tempo in cui la scelta artistica – spesso abbracciata per parchi mezzi di produzione – era davvero l’ultimo ritrovato del brivido, sembra essere ai titoli di coda, almeno […]
Horror Ketchup – La vergine di Dunwich: la recensione
Non è sempre la somma che fa il totale. La vergine di Dunwich, infatti, aveva nel 1970 più d’una ragione per affermarsi come un horror d’effetto: la derivazione letteraria da un gigante come Lovecraft (il racconto L’orrore di Dunwich), la produzione di Roger Corman e la regia del suo scenografo di fiducia, quel Daniel Haller […]