Nina: la recensione
Menzione speciale al Bif&st 2013, l’esordio nel lungometraggio di Elisa Fuksas, Nina, si distingue non per la trama (esile e liquida come la china che la ragazza usa per esercitarsi con la scrittura cinese) ma per l’abilità della regista di incastonare la figura umana nella struttura scenografica di un’architettura. Quasi un lavoro artigiano per la […]
Wolf Children: la recensione
In anteprima italiana al Future Film Festival, nella rosa dei film in concorso, Wolf Children di Mamoru Hosoda si inserisce a pieno titolo nel panorama degli anime capaci di trattare con una delicatezza disarmante – e miscelando con sapienza elementi fiabeschi e cruda realtà – i temi dell’infanzia, della famiglia, delle difficoltà del crescere e dell’accettare il cambiamento […]
Come un tuono: la recensione
Qualche volta nei film dove evidenti pregi convivono con altrettanto innegabili difetti, la forza dei primi riesce quasi ad annullare l’effetto dei secondi, arrivando anche a far sì che le zoppicature diventino giustificabili e strumentali al senso dell’opera: è un po’ il caso di Come un tuono, opera terza di Derek Cianfrance, autore del cult […]
La madre: la recensione
La madre di Andres Muschietti. «Le mamme e i papà ci provano a fare le cose bene, ma a volte fanno un gran macello» dice Jeffrey alla figlioletta Victoria (Megan Charpentier). E questo papà un macello l’ha fatto per davvero, avendo appena ucciso la moglie e due colleghi d’ufficio. Effetto Wall Street, come nel ’29: […]
G.I. Joe – La vendetta: la recensione
G.I. Joe – La vendetta, film con Dwayne Johnson nelle vesti di protagonista e Jon M. Chu in quelle di regista, vede la squadra dei Joe accusata di crimini contro gli Stati Uniti, e terminata per ordine dello stesso Presidente. I membri sopravvissuti dovranno lottare con tutte le loro forze contro l’organizzazione terroristica Cobra, che […]
Un giorno devi andare: la recensione
Il mutismo a cui Giorgio Diritti costringe Jasmine Trinca nei primi dieci minuti de Un giorno devi andare, in selezione ufficiale al Sundance, è il silenzio del dolore che è sempre incomunicabile perché è esclusivo di chi soffre, mai condivisibile perché incrostato alle pareti intime di chi sta male. È la mancanza di dialogo fra […]