Skins con Franky giunge al suo quarto episodio di stagione; la serie continua a portare avanti un discorso sul tema del lutto e del dolore, dimostrando di conservare una certa coerenza nella scelta sia dei contenuti che delle modalità con cui essi sono presentati.

L’episodio mette in scena, quindi, il dramma personale di un personaggio, quello di Franky, che si è sempre distinto come inquieto e sofferente in sé; sin dall’inizio la puntata ci catapulta in una escalation di scelte sbagliate e gesti autodistruttivi che vogliono evidentemente rappresentare il disagio forte e tutto personale della protagonista, finendo per portare a galla anche una sua buona dose di sensi di colpa per la morte di Grace.

E chi meglio del perfetto stereotipo Luke (delinquente dalla faccia d’angelo) poteva accompagnare Franky in un percorso di ribellione fatto di droga, sesso e scazzottate? E così la protagonista comincia a frequentare bar malfamati e, tra partite a biliardo e risse con bande rivali, si re-inventa  ragazza del boss (Luke, appunto), concedendosi per l’occasione anche uno stile perfettamente in parte. L’episodio concede, invece, molto poco agli altri protagonisti della serie: solamente qualche apparizione da parte di Nick che, come abbiamo modo di scoprire, è innamorato di Franky, e un paio di sporadici interventi telefonici di Matty.

L’intenzione dell’episodio sembra essere, quindi, quella di concedere uno spazio esclusivo alla protagonista e al suo dolore, dimostrandosi, in questo modo sicuramente in linea con l’idea di fondo su cui, almeno finora, sembra reggersi la sesta stagione. Con Franky, quindi, lo show sembra continuare a seguire quella linea che, iniziata con Rich e poi momentaneamente interrotta per presentare il nuovo personaggio (Alex), riprende adesso il suo percorso con l’intenzione di mostrare il sentimento del lutto attraverso una dimensione intima e quanto più personale possibile. L’intenzione in generale piace, anche se resta il dubbio, però, che in questo modo, lo sviluppo delle storyline della stagione possa risentirne.

Per quanto riguarda l’episodio in sé, invece, Franky soffre di una certa stanchezza nel proporre il solito gusto per l’ eccesso tipico di Skins, il quale in questo caso sembra deviare dal percorso consueto e, pur proponendo situazioni al limite del grottesco, finisce poi per contestualizzarle in modo sommario e senza dare il giusto risalto a quell’ironia che, seppur amara, le situazioni raccontate dovrebbero contenere. Esempio perfetto di tutto ciò è la scena della seduta di psicoterapia di Franky, vera occasione mancata in questo senso.

Scritto da Rossella Carpiniello.

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