Beck è un cane patchwork, costruito attraverso una serie di citazioni che spaziano dal mondo dei manga (Black Jack di Osamu Tezuka) a quello del cinema (Frankenweenie di Tim Burton). Una creatura fatta di pezzi diversi tra loro, accostati contro ogni regola, ma in modo stranamente seducente. Quando lo incontra, Koyuki,  un qualunque studente liceale privo di passioni, ne rimane affascinato, tanto da salvarlo da un gruppo di coetanei che lo trattano da mostro, non comprendendo la sua terribile bellezza. In cambio, Koyuki verrà azzannato da Beck, per niente riconoscente, ma incontrerà anche il suo padrone Ryusuke, un aspirante musicista rock, e altri personaggi estremi e affascinanti, legati a questo mondo musicale.In questa prima scena è già racchiusa la storia che si dipanerà nei 34 volumetti del manga e nei 26 episodi dell’anime che condividono il nome con lo strano cane di Ryusuke, Beck. Ovvero la storia dell’incontro tra un giovane e la musica rock. Come non riconoscere, infatti, nella strana creatura che affascina Koyuki con la sua diversità e lo segna indelebilmente con il suo morso, una rappresentazione della musica rock. Una musica che infrange gli schemi prefissati, e per questo diversamente bella, una musica che vuole mordere tanto il corpo quanto l’anima di chi la ascolta, e per questo rabbiosa, proprio come Beck. Una musica che appassiona tanto Harold Sakuishi, classe 1969, da spingerlo a una sfida estrema: trasferire su carta le sonorità potenti di musicisti come Jeff Beck e Beck Hansen, a cui fa riferimento nel titolo del manga per “attirare l’attenzione dei fan del rock”.

Come molte opere nipponiche, Beck è poi un’esperienza multipiattaforma, che passa dal manga all’anime, dal mercato musicale a quello cinematografico e ritorno, arricchendosi ogni volta di nuove sfaccettature, ma mantenendo sempre al centro del discorso la musica, sua prima ispiratrice. L’anime prende vita grazie alla colonna sonora, fatta tanto di suoni originali quanto di citazioni del rock anni Sessanta e Settanta. Un impianto musicale strettamente legato alla storia della giovane band protagonista, ma di cui si può  godere anche seguendo un percorso indipendente dalla visione, attraverso i CD musicali collegati.

A sua volta il manga si nutre, a posteriori, della musica creata per la serie animata che, in un percorso multimediale, si può ascoltare durante il percorso di lettura, per riempire gli spazi sonori lasciati liberi dall’opera scritta. Ma si nutre anche di tutti i riferimenti musicali esterni e pre-esistenti all’opera che, in un gioco di citazioni continue, stimolano il lettore a scoprire o a riscoprire i grandi musicisti della storia del rock e non solo, spingendolo a riascoltare i loro pezzi più celebri e rivivere così le emozioni mostrate dai personaggi nel momento in cui vengono a contatto con questi mondi musicali variegati. Beck è un circolo virtuoso che si autoalimenta e si arricchisce ad ogni giro, aprendo ogni volta nuove strade di fruizione e produzione. Non è un caso se diverse band underground nipponiche hanno realizzato un album tributo (Greatful Sound Tribute to Beck), ben prima che l’anime fosse anche solo concepito. La musica in Beck è animata di vita propria.

Beck non è solo un’esperienza di lettura e visione, ma soprattutto un’esperienza di ascolto della musica che risuona dentro e fuori di noi, una musica che produce il brivido inconfondibile che solo i grandi musicisti sanno provocare, lo stesso che provano i protagonisti quando suonano e ascoltano la “loro” musica.

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