Tom Ford è uno dei protagonisti di “Visionaries, Inside the creative mind”, uno speciale prodotto dal network OWN, dedicato alle menti creative più influenti del pianeta.

Diretto da Michael Bonfiglio, l’episodio-documentario segue il lavoro creativo dell’artista: dal suo ritorno nel mondo della moda, al prestigioso Womens Wear Show (in cui Ford ha presentato la sua nuova collezione femminile primavera-estate 2011), passando per il lancio del suo brand personale, fino alla realizzazione del suo primo progetto cinematografico, “A Single Man“. Quello che ci viene presentato è il ritratto di un uomo avanguardistico, amante dell’architettura, ossessionato dalla perfezione, dai dettagli e dalla mania del controllo, che a soli trentanni aveva già rielaborato i brand Gucci e, successivamente, Yves Saint Laurent.

L’episodio, alternando momenti di vita quotidiana (nel suo design studio di Londra) a interviste private in cui lo stilista espone il suo personale concetto di vita e stile, si propone, così,  di attraversare la linea (definita dallo stesso Ford irregolare) che divide l’uomo dall’artista. “Nella moda non c’è sbagliato e giusto, ma solo intuizione e buongusto”: un senso estetico che il designer manifesta sin dalla tenera età, arredando, come passatempo, la sala da pranzo o criticando i vestiti della madre.

Emerge la voglia di esprimere la propria individualità, non solo personale, ma di un’intera generazione; l’industria impone desideri e outfit, ma ognuno di noi vive secondo le proprie regole, e lo stile è una caratteristica soggettiva, indipendente dal denaro. Per uno stilista è importante essere nel mondo, dice Tom Ford, l’informazione è l’unico modo per essere contemporanei e reagire.

Nella moda di oggi è tutto pompato, ma manca l’originalità e la sperimentazione del passato. Ed è proprio per esorcizzare la mancanza di coraggio che lo stilista porta la troupe di “Visionaries” a New York, sul set del suo nuovo servizio fotografico per Vogue Francia. I modelli sono donne, in versione cougar, e ragazzi efebi talmente eccessivi da sembrare freaks. Per il suo Womens Wear Show, invece, Ford ha scelto un’atmosfera più classica e dominata da outfit di colore nero; un tono che, secondo l’artista, domina l’atteggiamento del mondo contemporaneo. Le muse sono le sue amiche più care (Julianne Moore, Rita Wilson, Beyoncé Knowles), tutte donne potenti e dalla forte personalità.

L’episodio offre un ritratto interessante e completo di Tom Ford (il quale ha sempre rifiutato di essere ripreso nei suoi studi di design), con qualche interessante aneddoto dei suoi esordi, anche se non completamente inedito: la sua visione della moda, l’ossessiva ricerca della perfezione o il suo approccio personale alla stesura di “A Single Man” sono, infatti, concetti già esposti dall’artista in diverse interviste (come nel 2010 a “Che Tempo che Fa“); il documentario si apprezza, quindi, non tanto per l’originalità delle informazioni proposte, quanto piuttosto per lo spazio che ha saputo dedicare al lavoro dell’artista.

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